«Molti problemi dell’artigianato tuttora irrisolti dipendono sostanzialmente da una carenza di analisi circa l’effettivo ruolo dell’artigianato con riferimento allo sviluppo economico […].
Nelle teorie sullo sviluppo e soprattutto nelle politiche di sviluppo l’artigianato non compare come variabile attiva in funzione dello sviluppo, ma piuttosto come parametro più o meno essenziale e più o meno indicativo di una situazione di arretratezza economica e sociale; proprio questa prospettiva ha pesato in modo negativo sull’artigianato determinandone non solo la considerazione residuale in sede di elaborazione di piani di intervento, ma anche una sua espansione per molti versi disordinata e anomala che è valsa a caratterizzare il comparto in termini di notevole eterogeneità tra i vari rami di attività che lo compongono.»
«Un approccio globale ai problemi dell’artigianato deve prevedere una molteplicità di funzioni che debbono essere tutte correttamente isolate e fra loro coordinate in funzione di una politica unitaria di programmazione all’interno dell’artigianato e ovviamente tra l’artigianato e tutti gli altri settori del sistema economico regionale.»
(Artigianato e sviluppo economico, pp. 367, 426-427)
Artigianato e sviluppo economico
- Premessa
- La definizione di impresa artigiana
- L’apprendistato
- La proposta di legge-quadro sull’artigianato
- Tecnologia e impresa artigiana
- Gli sviluppi dell’impresa artigiana
- La situazione attuale dell’artigianato sardo
- Le provvidenze erogate all’artigianato sardo dal 1950 al 1982
- Il problema del credito alle attività artigiane
- Conclusioni e proposte