L’intervento pone l’attenzione sul pluralismo come fondamento della libertà di operare dell’impresa, della innovazione sociale e della razionalità scientifica. In questa prospettiva, il pluralismo è connesso alla necessità di stabilire metodi di convivenza tra gruppi che si fanno portatori di differenti culture e di differenti progetti sociali, e che competono proponendo innovazioni politiche e sociali sulle quali aggregare il consenso, al fine di ampliare la base di accettazione che li legittima. In questo senso il pluralismo lascia spazio all’ideologia come momento intuitivo, acritico e in ultima analisi emotivo di esperienza individuale, ma è incompatibile con l’ideologia quando quest’ultima pretende di porsi come fattore esclusivo di soluzione dei problemi sociali, cioè come cultura sociale egemone. Se si rifiuta l’egemonia culturale di una classe o di un partito che la rappresenti politicamente, il problema del pluralismo si pone quindi come problema di individuazione di regole del gioco che consentano e promuovano l’innovazione, ma ne impediscano la cristallizzazione e quindi la stabilizzazione egemonica.
La società pluralistica è quindi una società di innovatori sociali (e quindi anche di innovatori economici), con i vincoli che la compresenza di molteplici innovazioni tra loro concorrenti comporta; vincoli di compatibilità col pluralismo, che possono essere sintetizzati in tre limiti alla gestione del potere: un limite che impedisce alla minoranza di gestire direttamente le funzioni pubbliche; un limite temporale alla gestione del potere da parte della maggioranza; un limite alla cumulabilità nella gestione delle funzioni pubbliche.
Il discorso sul pluralismo e il discorso sulla innovazione riconducono al parametro della razionalità scientifica. Nell’ambito del pluralismo la razionalità scientifica trova i maggiori spazi per potersi realizzare storicamente; in questo senso il pluralismo, pur non implicando necessariamente la razionalità scientifica, ne costituisce un presupposto. È nel pluralismo, non certo nella egemonia ideologica, che la razionalità scientifica può crescere e generalizzarsi.
Intervento nella seconda seduta dell’incontro di studio sul tema impresa e mercato online
Le problematiche sul pluralismo sono state da me riprese anche in:
Pluralismo e innovazione, Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 1978
Egemonia o pluralismo?, Il Sole 24 Ore, 4 marzo 1978
Definiamo il pluralismo, Il Sole 24 Ore, 22 marzo 1978
In questa repubblica non c’è pluralismo, La Repubblica, 10-11 giugno 1979