«I problemi del passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo ancora non hanno trovato, nell’ambito della teoria economica, una sistemazione definitiva, nonostante l’impegno di molti studiosi derivante dal fatto che in tali problemi l’aspetto teorico è strettamente connesso con l’aspetto operativo e con l’urgenza di dare una risposta adeguata alla più fondamentale istanza del nostro tempo: quella del superamento delle situazioni di arretratezza economica che condizionano tuttora la maggior parte della popolazione del mondo.
Il fatto che la scienza economica trovi proprio nella esplicazione del sottosviluppo un momento di “crisi”, deriva dalla utilizzazione acritica di variabili e di relazioni funzionali tipiche delle aree sviluppate, per tentare di spiegare un fenomeno che non ha alcun punto di contatto con lo sviluppo avanzato.
Il presente studio, pur muovendosi all’interno di una rigorosa formalizzazione logica, propone un nuovo modello di crescita esplicativo del passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo che si apre alla possibilità di inserimento e di utilizzazione di variabili di nuovo tipo, le quali consentono di allargare l’ambito di significatività scientifica del discorso economico.
Il modello esplicativo proposto viene verificato con specifico riferimento all’area economica della Sardegna che costituisce, all’interno dell’area economica europea, forse il caso più significativo di sottosviluppo; anche perché in Sardegna, da oltre un ventennio, si stanno realizzando interventi straordinari di politica economica che tentano di promuovere il salto verso lo sviluppo dell’economia regionale.»
(Oligopolio e crescita economica, Quarta di copertina)
Oligopolio e crescita economica
Premessa
Presentazione, di Paolo Savona
Capitolo 1. Una nuova teoria sulla crescita economica
- Il passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo e le teorie economiche dello sviluppo.
- Ascesa e declino dell’economia dello sviluppo.
- Il passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo nel modello keynesiano e nel modello neoclassico.
- Grado di monopolio e antinomia della funzione della tecnica.
- Grado di monopolio e verticalizzazione monoproduttiva e pluriproduttiva.
- Le combinazioni monoproduttive terminali a orientamento endogeno.
- Le combinazioni pluriproduttive iniziali a orientamento esogeno.
- Accumulazione endogena, flusso di capitali esterni e situazione di dipendenza.
- I limiti di una esplicazione del sottosviluppo nell’ambito del modello neoclassico.
- Barriere oligopolistiche alla localizzazione di combinazioni produttive nell’area sottosviluppata: le precondizioni dello sviluppo.
- La struttura formale di un modello esplicativo del sottosviluppo.
- La struttura formale di un modello esplicativo concernente il passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo.
Capitolo 2. La verifica del modello esplicativo proposto con riferimento alla Sardegna
- Le variabili e le relazioni esplicative del sistema economico regionale.
- Le correlazioni statistiche tra le variabili.
- Le precondizioni dello sviluppo con specifico riferimento all’area economica regionale.
- Risparmio interno e flussi di capitali esterni.
- La funzione di produzione esogena connessa ai flussi di capitali esterni.
- Il principio dell’acceleratore con riferimento al sistema economico regionale.
- La funzione di ridistribuzione e il principio dell’acceleratore.
- Il caso Sardegna come verifica del modello esplicativo proposto.
Capitolo 3. La verifica del modello a livello delle province di Cagliari, Nuoro e Sassari
- I valori e le funzioni temporali del prodotto interno lordo provinciale ai prezzi di mercato in lire 1970 nel periodo 1972-1981.
- I valori e le funzioni temporali dell’occupazione provinciale nel periodo 1972-1981 e l’indice di produttività del lavoro.
- I valori e le funzioni temporali del prodotto interno lordo provinciale delle imprese al costo dei fattori nel periodo 1972-1981.
- I valori e le funzioni temporali del prodotto interno lordo provinciale della pubblica amministrazione al costo dei fattori nel periodo 1972-1981.
- I tassi di crescita del prodotto interno lordo ai prezzi di mercato, del prodotto interno lordo delle imprese al costo dei fattori e del prodotto interno lordo della pubblica amministrazione al costo dei fattori nelle province di Cagliari, Nuoro e Sassari nel periodo 1973-1981.
- Il tasso di crescita dell’occupazione, l’indice di produttività del lavoro, il rapporto investimento lordo/popolazione residente e il rapporto spese in conto capitale a carico del bilancio pubblico regionale/popolazione residente quali variabili indipendenti del tasso di crescita del reddito nelle province considerate nel periodo 1972-1981.
- I valori per provincia dell’investimento lordo totale nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione del reddito sull’investimento lordo totale per provincia nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione dell’occupazione sull’investimento lordo totale per provincia nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione del reddito sulle spese in conto capitale a carico del bilancio pubblico regionale per provincia nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione dell’occupazione sulle spese in conto capitale a carico del bilancio pubblico regionale per provincia nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione del consumo sul reddito per provincia nel periodo 1972-1981.
- I tassi di crescita del reddito pro capite per provincia nel periodo 1972-1981.
- Confronto riassuntivo a livello provinciale tra le medie dei tassi di crescita delle principali macroviabili considerate.
Capitolo 4. La verifica del modello a livello delle province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari
- La determinazione in lire correnti del prodotto interno lordo al costo dei fattori nel periodo 1951-1979 nella provincia di Oristano
- La disaggregazione per settore produttivo del prodotto interno lordo al costo dei fattori espresso in lire correnti nel periodo 1951-1979 nella provincia di Oristano
- La determinazione in lire correnti dell’aggregato imposte indirette nette nel periodo 1951-1979 nella provincia di Oristano.
- La determinazione in lire correnti degli ammortamenti nel periodo 1951-1979 nella provincia di Oristano
- La determinazione in lire correnti delle importazioni nette di beni e servizi nel periodo 1951-1979 nella provincia di Oristano.
- Le specificazioni del reddito nella provincia di Oristano e le loro valutazioni in lire 1970
- I consumi interni finali delle famiglie e collettivi e l’investimento lordo totale in lire correnti e in lire 1970 nella provincia di Oristano nel periodo 1951-1979.
- I valori e le funzioni temporali del prodotto interno lordo provinciale ai prezzi di mercato in lire 1970 nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981
- I valori e le funzioni temporali dell’occupazione provinciale nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981 e l’indice di produttività del lavoro.
- I valori e le funzioni temporali del prodotto interno lordo provinciale delle imprese al costo dei fattori nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981
- I valori e le funzioni temporali del prodotto interno lordo provinciale della pubblica amministrazione al costo dei fattori nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981
- I tassi di crescita del prodotto interno lordo ai prezzi di mercato, del prodotto interno lordo delle imprese al costo dei fattori e del prodotto lordo della pubblica amministrazione al costo dei fattori nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981.
- Il tasso di crescita dell’occupazione, l’indice di produttività del lavoro, il rapporto investimento lordo totale/popolazione residente e il rapporto spese in conto capitale a carico del bilancio pubblico regionale/popolazione residente quali variabili indipendenti del tasso di crescita del reddito nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981.
- I valori dell’investimento lordo totale nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981 e le funzioni di regressione del reddito sull’investimento
- Le funzioni di regressione dell’occupazione sull’investimento lordo totale per le provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione del reddito sulle spese in conto capitale a carico del bilancio pubblico regionale nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981
- Le funzioni di regressione dell’occupazione sulle spese in conto capitale a carico del bilancio pubblico regionale per le provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981.
- Le funzioni di regressione del consumo sul reddito nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981
- I tassi di crescita del reddito pro capite nelle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari nel periodo 1972-1981.
- Confronto riassuntivo a livello delle provincie di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari tra le medie dei tassi di crescita delle principali macrovariabili considerate.
Capitolo 5. I vincoli interni al passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo
- La distribuzione della popolazione secondo il rango.
- Le principali cause di distribuzione della popolazione secondo il rango
- La distribuzione della popolazione secondo il rango nelle aree economiche sviluppate e in quelle sottosviluppate.
- La distribuzione della popolazione secondo il rango nelle quattro provincie della Sardegna
- La relazione funzionale tra la distribuzione della popolazione secondo il rango e l’attitudine generalizzata all’innovazione.
- L’analisi della distribuzione della popolazione nella provincial di Nuoro
- I vincoli strutturali interni allo sviluppo: l’attitudine generalizzata all’innovazione
- La struttura formale del modello esplicativo del sottosviluppo e della crescita in presenza di vincoli interni.
- Ipotesi di intervento per la provincia di Nuoro
Indice delle tavole
J. Bhagwati, Foreing trade regimes and economic development: anatomy and consequences of exchange control regimes, Ballinges, Cambridge (Mass.), 1978
G. Bolacchi, G. Sabattini, Zona di produzione franca: una proposta per la Sardegna, Angeli, Milano, 1984
E. Grinols, J. Bhagwati, Foreign capital savings and dependence, in “The Review of Economics and Statistics”, 1976, vol. LVII, pp. 416-424
A. O. Hirschman, Ascesa e declino dell’economia dello sviluppo, in “Rassegna italiana di sociologia”, 1983, vol. XIII, pp. 303-827
A. O. Hirschman, La strategia dello sviluppo economico, La Nuova Italia, Firenze, 1968
J. M. Keynes, Occupazione, interesse e moneta, Utet, Torino, 1963
M. Merhav, Dipendenza tecnologica e sottosviluppo, Einaudi, Torino, 1973
G. F. Papanek, The effect of aid and other resource transfers on savings and growth in less developed countries, in “The Economic Journal”, 1972, vol. LXXXII, pp. 934-950
A. Sassu, Strategia dell’impresa e sottosviluppo economico: l’esperienza della Sardegna, Giuffrè, Milano, 1980
J. A. Schumpeter, Il processo capitalistico, Torino, Boringhieri, 1977
G. K. Zipf, Human behavior and the principle of least effort, Hafner, 1965
Alcune analisi e ipotesi esplicative presentate in questo testo sono state sommariamente affrontate dagli autori nelle pubblicazioni di seguito riportate.
♦ G. Bolacchi, G. Sabattini, T. Usai (1984), Una nuova teoria sulla crescita economica, in P. Savona (a cura di), Per un’altra Sardegna, Franco Angeli (pp. 235-274).
«Le analisi concernenti il passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo danno l’impressione di una grande ricchezza di contenuti rispetto alla quale i modelli formalizzati dello sviluppo economico finora costruiti sembrano piuttosto poveri e semplici. In realtà, mentre questi ultimi mostrano sistemi di relazioni funzionali coerenti e precisi anche se parziali, gli studi sul sottosviluppo mostrano una molteplicità di fattori sociali, psicologici ed economici tra i quali risulta allo stato attuale difficile individuare univoche relazioni funzionali. Questa situazione deriva da una divisione del lavoro nell’ambito della ricerca scientifica che vede impegnate da un lato, con riferimento allo sviluppo, specifiche competenze economiche che lavorano nel campo astratto della economia matematica e dall’altro lato competenze sociologiche, psicologiche ed economiche che tentano una difficile integrazione fondata sull’uso contestuale di differenti linguaggi, caratterizzati da postulati e da relazioni funzionali non sempre tra loro compatibili.» (p. 235)
«In sintesi, i processi di sviluppo non vengono chiaramente distinti dai processi di passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo. Inoltre, il fatto che il passaggio da sottosviluppo allo sviluppo venga affrontato utilizzando gli strumenti metodologici tipici della teoria economica dello sviluppo conduce, sul piano degli interventi di politica economica, a molteplici contraddizioni che hanno inciso negativamente sulla credibilità esplicativa dell’approccio economico al sottosviluppo che negli anni cinquanta ha avuto la sua massima rilevanza.» (p. 237)
Indice ►
♦ G. Bolacchi, G. Sabattini (1983), Il passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo, in Quaderni sardi di economia, anno XIII, n. 4, pp. 301-316
«Da circa trent’anni si discute in Sardegna di «rinascita» e di sviluppo economico. Ma come se ne discute? Scarsi gli apporti degli studiosi, che solo in questi ultimi anni si sono interessati al problema più attivamente che nel passato. Preminenti i dibattiti tra i politici, i giornalisti, i letterati. I diversi modi di discutere dello sviluppo rendono evidente il divario tra «opinione» e scienza nella analisi dei fenomeni socio-economici. La sovrabbondanza dell’«opinione» accentua, come è avvenuto nella nostra isola, la molteplicità dei punti di vista, moltiplica i problemi, particolarizzandoli, rinforza la convinzione che sia sufficiente parlare dello sviluppo, ovvero manifestare le proprie particolari esigenze di sviluppo, per risolvere i problemi dello sviluppo.
Questo articolo si pone sul versante della scienza; in esso viene esposta la teoria del passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo, con specifici riferimenti alla Sardegna. Ovviamente l’articolo non contiene la teoria nella sua completezza; non compaiono le premesse metodologiche concernenti l’analisi dell’«economia dello sviluppo» entro il quadro di riferimento neoclassico, né gli schemi di formalizzazione simbolica; sono state inoltre omesse le elaborazioni statistiche, che verificano le conclusioni cui si perviene con riferimento al sistema economico regionale.» (Premessa, p. 301)
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