SOCIETA’ POLITICA ECONOMIA

  • Una Comunità del Mezzogiorno

    Con Staff su 1 Gennaio 2014
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    Gli studi sul sottosviluppo cominciano a essere piuttosto numerosi, quantunque ancora non si sia giunti a una coerente sistematizzazione teorica della materia. E anche sotto il profilo strettamente sociologico non mancano indagini serie, seppure orientate in senso molto spesso analitico, tendenti a una mera rilevazione e catalogazione dei dati empirici. È ovvio come a studi del genere non possa non riconoscersi una fondamentale importanza; ma è pure incontestabile come i tentativi volti a caratterizzare il fenomeno su un piano più propriamente teorico, mediante la individuazione di strutture sociali ad alto grado di generalità, debbano essere accolti con molta maggiore soddisfazione e suscitino un più largo interesse.

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  • Classe borghese e potere deviante

    Con Staff su 1 Maggio 2014
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    Il fenomeno della classe sociale presenta due caratterizzazioni fondamentali, a seconda che lo si riguardi nel momento della accettazione o nel momento del condizionamento; cioè in relazione alla comunione interrelata in termini di internalizzazione o in relazione al potere deviante. Ed è chiaro come alla base di questi due momenti fondamentali debba porsi l’interesse all’acceleramento e al rallentamento della dinamica; interesse che, all’interno della classe (sotto un profilo intrinseco), si struttura in termini di comunione interiorizzata, mentre, all’esterno della classe (sotto un profilo estrinseco), si esplica in termini di potere deviante volta al mutamento o alla permanenza delle strutture sociali istituzionalizzate.

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  • Gli interessi comuni della borghesia

    Con Staff su 2 Maggio 2014
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    Resterebbe ora da dire degli interessi e dei valori borghesi; su alcuni di tali valori si sono particolarmente soffermati Sombart e Groethuysen i quali, se si prescinde dalle prese di posizione metafisiche talora implicite nelle loro impostazioni, hanno certo fornito un contributo decisivo alla esatta determinazione della sfera di interessi economici e religiosi propri della borghesia.

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  • Equivoci teorici connessi al concetto di «borghesia»

    Con Staff su 3 Maggio 2014
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    Se è vero che la borghesia è stata una realtà sociale, non è men vero che nessuna classe sociale può dirsi esistente senza che, entro la stessa, possa ravvisarsi un insieme di istanze, di esigenze, di valori sui quali si esprima la convergenza totale della volontà dei singoli consociati. Non esistono valori che abbiano lasciato un solco nella storia dell’umanità e che abbiano condizionato la forza creatrice dei gruppi sociali, i quali, necessariamente, non siano stati assunti da questi gruppi come valori comuni, non si siano per dir così socializzati, qualificando non già il singolo individuo e l’élite che se ne siano fatti portatori e propugnatori, ma tutto il gruppo sociale che, riponendo in quella élite la sua fiducia, abbia dimostrato di voler far proprie quelle istanze comuni.

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  • Rapporti tra teoria economica e scienza sociale; il problema del sottosviluppo

    Con Staff su 2 Settembre 2014
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    Giunti a questo punto, non è del tutto inopportuno, a maggiore chiarimento dei problemi che abbiamo sopra prospettato, fornire un indicativo esempio che illustri come la mancata considerazione di quei problemi possa portare a notevoli incertezze nel campo scientifico; ci volgeremo al campo dell’economia, e, in particolare, a quel complesso fenomeno che va sotto il nome di “sottosviluppo”.

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  • Strutture didattiche e strutture di potere

    Con Staff su 2 Maggio 2015
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    Il fenomeno del potere caratterizza le strutture sociali fondate su base ideologica (siano esse pluralistiche o collettivistiche), cioè le strutture sociali fondate sul conflitto di valori (interrelazione disgiunta tra interessi non compatibili col discorso scientifico). Il potere è infatti il mezzo attraverso il quale una ideologia prevale su un’altra, in quanto l’unico modo per risolvere il conflitto di valori è quello di confrontare la forza sociale delle ideologie in conflitto, non essendo possibile utilizzare criteri obiettivi (intersoggettivi).

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  • La attività del docente nelle strutture didattiche di tipo ideologico

    Con Staff su 3 Maggio 2015
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    Poiché il processo di apprendimento dei contenuti culturali non si svolge normalmente entro le strutture scolastiche istituzionalizzate, gli status-ruoli la cui acquisizione è subordinata alla partecipazione del soggetto a un rapporto didattico, vengono attribuiti non sulla base dell’apprendimento dei contenuti culturali trasmessi dal docente, ma sulla base della memorizzazione degli stessi (comportamento strumentale volto ad acquisire i rinforzatori sociali).

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  • Il processo di apprendimento nelle strutture sociali di tipo ideologico

    Con Staff su 4 Maggio 2015
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    Il processo di apprendimento scolastico implica tre fattori fondamentali: (a) un interesse alla conoscenza (interesse alla soluzione dei problemi) acquisito durante il processo di socializzazione; (b) un insieme di comportamenti strumentali volti al soddisfacimento dell’interesse alla conoscenza, collegati a un insieme di informazioni da apprendere le quali operano come rinforzatori secondari; (c) un insieme di rinforzatori primari positivi collegati all’interesse alla conoscenza, che operano mediante la programmazione dell’insegnamento (consistente in una successione di rinforzamenti primari).

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  • La contestazione delle strutture scolastiche

    Con Staff su 7 Maggio 2015
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    Se si ammette che le strutture scolastiche sono caratterizzate, da un lato dall’interesse a insegnare, e quindi a porre in essere un certo tipo di discorso culturale, e dall’altro lato dall’interesse a imparare, e quindi a porre in essere un certo tipo di comportamento acquisitivo di una data cultura, non ha senso una partecipazione degli studenti all’esercizio delle funzioni didattiche. Né tale partecipazione può essere ottenuta mediante l’azione contestativa da parte degli studenti nei confronti dei docenti, in quanto tale contestazione presuppone sempre l’esistenza dello status-ruolo di docente verso il quale appunto la contestazione dovrebbe esser diretta.

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  • Il problema della accumulazione

    Con Staff su 1 Luglio 2015
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    Rimangono alcune considerazioni da fare circa l’accumulazione di capitale. Come abbiamo detto è opportuno distinguere tra sistema collettivistico in cui vi sia pianificazione e sistema collettivistico senza pianificazione.

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  • Il modello di Leontief come schema interpretativo dell’economia del soggetto isolato e dell’economia collettivistica

    Con Staff su 2 Luglio 2015
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    Come abbiamo precedentemente rilevato, a parte le differenze relative al modo in cui il consumo e la produzione sono determinati nel sistema collettivistico rispetto al sistema dello scambio, le condizioni di efficienza per la produzione sono le stesse nei due sistemi.

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  • Il concetto di pianificazione

    Con Staff su 4 Luglio 2015
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    Una volta chiarite le differenze sul piano economico e sociologico tra sistema dello scambio e sistema collettivistico si rende necessaria una analisi del concetto di pianificazione, il cui significato è generalmente identificato con quello di sistema collettivistico.

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  • Impresa e mercato. I vincoli all’operare in Italia

    Con Staff su 1 Novembre 2015
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    L’analisi dei vincoli all’operare delle imprese è molto importante. Credo però che questo convegno debba fare non tanto un lavoro di analisi quanto di sintesi, nella quale i vincoli possano essere compiutamente esplicati in una dimensione teorica.

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  • Pluralismo e innovazione

    Con Staff su 1 Gennaio 2016
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    Il concetto di pluralismo pone l’accento non già sul garantismo come libertà negativa, né sulla partecipazione come libertà positiva; sono queste, dimensioni ormai acquisite alla prassi e al pensiero politico delle moderne società occidentali. Esso pone piuttosto l’accento sul fatto che la società moderna si articola e si ristruttura in un insieme di gruppi e sub-gruppi, ciascuno dei quali tenta di diversificarsi perché porta avanti, in un settore più o meno specifico, un proprio autonomo discorso culturale.

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  • Egemonia o pluralismo?

    Con Staff su 2 Gennaio 2016
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    Da che cosa sorge l’esigenza del pluralismo? Dal fatto che, allo stato attuale, non esistono criteri che consentano di stabilire in modo intersoggettivo un ordine tra gli interessi delle varie classi che competono per gestire il potere politico. L’unico criterio d’ordine finora accettato e istituzionalizzato è quello codificato nel metodo pluralistico.

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