Classe sociale e categoria sociale

Dopo quanto si è detto, è possibile fornire una esplicazione sufficientemente chiara del termine “classe sociale” utilizzando appunto quelle generalissime e fondamentali nozioni di “campo degli interessi”, “comunità”, “mutualità” e “intermediazione degli interessi”, che sopra abbiamo brevemente riportato.

E per far ciò è opportuno anzitutto riandare a quel concetto di status, al quale la nozione di “classe sociale” viene normalmente ricollegata, restringendola spesso al solo piano economico. Ora è indubbio come, così concepita, la “classe” denoti particolari tipi o specie di situazioni in cui un soggetto viene a trovarsi, in quanto facente parte di un  [pag. 127]  insieme di individui le cui azioni siano reciprocamente orientate in funzione dei rispettivi comportamenti e che quindi si trovino ad essere termini di una serie di rapporti interpersonali. Ed è chiaro come di tali situazioni possano darsi diverse considerazioni, per cui potremo parlarne in termini formali o, viceversa, in termini esprimenti maggiore o minore generalità. Niente da obiettare, quindi, se sulla base di queste caratterizzazioni si dà al termine “classe” un significato più propriamente economico, utilizzandolo con ciò a denotare un particolare aspetto relativo a una data organizzazione sociale o se, invece, gli si dà un contenuto diverso e più o meno generale, ma pur sempre riconducibile alla nozione formale di “status”: come quando si distingue tra casta (aggregato di persone la cui situazione entro il gruppo di cui fanno parte è fissata per nascita), classe (insieme di persone in funzione della specifica situazione in cui esse si trovano nei confronti dei beni e servizi prodotti nel gruppo) e status (poggiante sulla situazione di rispetto, di deferenza e di prestigio in cui gli individui di un gruppo in differente e varia misura vengono a trovarsi). Come si vede, si tratta di generalizzazioni empiriche che si possono ampliare o restringere a seconda del particolare punto di vista utilizzato.

Ma il concetto di “classe sociale” denota un fenomeno notevolmente diverso da quelli sopra indicati: non già una situazione sociale della persona implicata in un qualche ordine od organizzazione di gruppo, bensì una situazione individuale comune a un insieme di soggetti: in particolare un interesse comune di cui tutti i soggetti siano coscienti e per il cui soddisfacimento sia indispensabile il loro comune concorso. Tale situazione individuale comune ai membri di una classe, è pertanto un fenomeno profondamente diverso da quello cui ci si riferisce quando si parla di situazione sociale: il fatto che quest’ultima possa, in effetti, far sorgere una  [pag. 128]  comunione di interessi, che, cioè, i soggetti i quali si trovino in situazioni sociali simili, possano da tali situazioni derivare comuni disposizioni a rispondere (interessi comuni), trova riscontro nella constatazione del fenomeno opposto, per cui i soggetti possono non essere influenzati da quelle situazioni, e tendere, piuttosto, a modificarle; oppure, in situazioni determinate, acquisire interessi tipici di individui che si trovino in situazioni differenti. Pertanto, il fenomeno della comunione di interessi, se, di solito, si ritrova collegato a una serie di situazioni sociali, e se pure da tali comuni situazioni può essere originato, deve da queste ultime tenersi del tutto distinto, ben potendo condizionarle, come quando le stesse sorgano proprio in conseguenza diretta di un preesistente comune interesse.

È vero, pertanto, che la struttura più o meno complessa di una società è strettamente dipendente dalle specie di situazioni sociali in essa rilevabili; situazioni che, quando siano comuni a un dato insieme di individui, lo qualificano come categoria sociale. Ed è anche vero che i membri delle differenti categorie in media considerano la vita e le sue implicazioni in modo diverso, proprio perché le situazioni sociali condizionano la personalità, in virtù di quella intermediazione degli interessi per cui ogni interesse (e, quindi, anche quelli originati dalle situazioni sociali) si riflette in misura maggiore o minore sull’intero campo degli interessi, cioè sulla totalità degli interessi del soggetto.

Riassumendo, il fenomeno della comunione di interessi può essere anche antecedente in relazione al sorgere di una qualche categoria sociale, proprio per via di quella capacità di autocondizionamento del soggetto mediante simboli significanti, che può spingere un gruppo di individui aventi interessi comuni non direttamente dipendenti da situazioni sociali, a comportarsi in modo da porre in essere o determinare queste ultime; mentre, al trovarsi in una situazione sociale  [pag. 129]  simile, non consegue necessariamente che gli interessi nascenti dalla stessa debbano essere comuni. Il fatto che i due fenomeni siano strettamente connessi e interrelati e, di solito, si manifestino congiuntamente, non deve falsarne una esatta e chiara comprensione e impedirne una appropriata e radicale distinzione: il concetto di “categoria sociale” come insieme di individui i quali si trovino in situazioni sociali simili, non è quindi da confondersi col concetto di “classe sociale” come insieme di individui i quali posseggano interessi comuni e interrelati.  [pag. 130] 

Indice della pubblicazione

Teoria delle classi sociali

Giulio Bolacchi


Capitolo I: Strutture teoriche e scienze sociali

1. Schemi teorici e scienze sociali

2. La prospettiva metodologica delle scienze sociali

3. Le strutture linguistiche astratte

4. Il problema dei concetti teorici

5. Linguaggio osservativo e linguaggio teorico

6. Empirismo, criteri di significatività e termini disposizionali

7. Assiomatizzazione e linguaggio teorico

8. Il concetto di «linguaggio teorico» in Carnap

9. Linguaggio teorico e livelli di astrazione

10. Verificabilità empirica delle strutture astratte; rapporti fra diverse strutture linguistiche

11. Il ruolo della teoria generale nelle scienze sociali

12. Rapporti tra teoria economica e scienza sociale; il problema del sottosviluppo

13. L’integrazione delle scienze sociali e la teoria generale del comportamento sociale

Note del capitolo I

 

Capitolo II: Alcune teorie sulle classi sociali

1. Le principali teorie sulle classi sociali online

2. Classe e situazione di classe in Weber

3. La classificazione dei gruppi e il problema delle classi sociali in Sorokin

4. Il problema dell’ordine e la stabilità dell’interazione sociale in Parsons

5. Sistema di valori e stratificazione sociale in Parsons

6. I limiti fondamentali della teoria generale di Parsons

7. Critiche al «sistema sociale» di Parsons

8. La teoria integrazionista e la teoria coercitiva della società nell’analisi di Dahrendorf

9. Gruppi di conflitto e associazioni coordinate da norme imperative in Dahrendorf

10. Autorità e potere condizionante nella dinamica sociale

11. Il rapporto di autorità e la dinamica reintegratrice o pendolare; l’avvicendamento del personale nelle posizioni di dominio in Dahrendorf

12. I tre stadi di analisi delle strutture sociali: dinamica pendolare, dinamica strutturale-funzionale, dinamica cumulativa

13. Il problema della dinamica nelle teorie di Parsons e Dahrendorf

14. Conclusioni critiche sulle teorie di Parsons e Dahrendorf

Note del capitolo II

 

Capitolo III: Premesse a una teoria generale delle classi sociali

1. Scienza del comportamento e scienza psicologica

2. Le teorie causali del significato

3. La struttura funzionale degli interessi

4. Il campo disposizionale

5. Intermediazione, comunione e mutualità degli interessi negli studi di Perry online

6. Il concetto di «disposizione a rispondere» online

7. Disposizione a rispondere e segno nella semiotica di Morris online

8. Classe sociale e categoria sociale online

9. Il concetto di «interesse comune e interrelato» online

10. L’interesse di classe online

11. L’azione sociale di accettazione e l’azione sociale di condizionamento online

12. Il potere condizionante: potere istituzionale e potere deviante online

13. I concetti di «potere» e «autorità» in alcune teorie sociologiche

14. La dinamica del potere condizionante online

15. Potere deviante e classe sociale online

16. Comunione di interessi, istituzionalizzazione, internalizzazione e potere online

17. Considerazioni conclusive sul concetto di «classe sociale» online

18. Classi sociali e dinamica sociale online

Note del capitolo III

 

Capitolo IV: Democrazia e classi sociali

1. La dottrina classica della democrazia online

2. Indeterminatezza e irrazionalità del comportamento politico; la critica di Schumpeter al concetto di «democrazia» online

3. Democrazia e volontà popolare online

4. La volontà popolare come risultante del processo politico online

5. La democrazia come lotta in concorrenza per il comando politico online

6. Il metodo democratico e la rilevazione degli interessi pubblici online

7. Democrazia come volontà popolare e democrazia come lotta in concorrenza online

8. L’istituto della rappresentanza politica online

9. La forza sociale del potere e il problema della maggioranza online

10. Le differenti caratterizzazioni del concetto di «libertà» online

11. La democrazia come commisurazione istituzionalizzata della forza sociale del potere istituzionale e del potere deviante online

Note del capitolo IV

 

Capitolo V: Un esempio storico: la borghesia

1. La borghesia rivoluzionaria e la polemica di Sieyes contro il privilegio

2. Una interpretazione della Rivoluzione secondo le prospettive di Toynbee

3. Equivoci teorici connessi al concetto di «borghesia» online

4. I valori borghesi e i princípi di perduranza dell’antico regime

5. Il proletariato contemporaneo e la mancata assimilazione dei valori borghesi

6. Il concetto di «borghesia» nel pensiero di Croce

7. Le caratterizzazioni della «borghesia» in termini di ceto medio

8. Gli interessi comuni della borghesia online

9. Classe borghese e potere deviante online

Note del capitolo V

error: Protetto © Giulio Bolacchi