Empirismo, criteri di significatività e termini disposizionali; il linguaggio osservativo ampliato
A proposito della adeguatezza del criterio di significatività proposto per i termini teorici, Carnap [35] ammette che il suo criterio è troppo debole, ma riconnette questo risultato ai più recenti sviluppi dell’empirismo e al fatto che le formulazioni originarie del criterio di significatività si sono rivelate troppo ristrette. Tali formulazioni [36] comportavano che tutti i termini scientifici dovessero essere introdotti come termini disposizionali sulla base di termini osservativi, o mediante definizioni esplicite o mediante le frasi riduttive costituenti un tipo di definizione condizionale [37]; mentre nella nuova formulazione la connessione tra termini osservativi e termini della scienza teorica è molto più indiretta e più debole [38]. In quest’ultima, Carnap distingue infatti tra concetti teorici, introdotti nel linguaggio teorico per mezzo di postulati, e concetti disposizionali che possono essere introdotti solo in un linguaggio osservativo ampliato [39].
Per aver chiaro il significato di questa distinzione e quindi dell’ampliamento postulato da Carnap, bisogna tener presente che egli parte dalla considerazione di un linguaggio osservativo, in cui tutti i predicati primitivi designano proprietà [pag. 74] direttamente osservabili o relazioni tra cose o eventi osservabili e un termine non primitivo vi è ammesso solo se esso può essere definito sulla base dei termini primitivi per mezzo di una definizione esplicita di forma estensionale, cioè non comportante modalità logiche o causali. Partendo da questo linguaggio osservativo originario, inteso in senso stretto in quanto sottoposto al requisito della definibilità esplicita, può essere costruito un linguaggio osservativo ampliato, cioè caratterizzato in senso più ampio, il quale, dovendo includere i termini disposizionali, sarà adeguato al requisito della riducibilità per mezzo di definizioni condizionali [40].
Le regole mediante cui un termine disposizionale viene introdotto avranno la forma di frasi riduttive, rappresentanti un tipo di definizione condizionale utilizzante connettivi vero-funzionali e non modalità, proprio perché il linguaggio osservativo in senso stretto ammette solo termini non primitivi definiti in forma estensionale. Un’altra forma che tali regole possono assumere è data dall’uso di una definizione esplicita di forma speciale, comportante modalità logiche e causali [41].
Per quanto riguarda i concetti disposizionali, è necessario a tal punto osservare che, in relazione agli stessi, i termini «stimolo» e «risposta» vengono adoperati da Carnap [42], non solo nel loro senso letterale applicato a certi processi negli organismi, ma in un senso più ampio concernente processi relativi a corpi inorganici; in quest’ultimo caso potrà dirsi che una cosa ha la disposizione a reagire a una condizione S con un risultato R, o in breve, che possiede la proprietà DSR [43].
Quando lo stimolo e la risposta sono entrambi specificati, allora il concetto disposizionale è anch’esso completamente caratterizzato nel suo significato; in conseguenza, se stimolo e risposta possono essere descritti nel linguaggio osservativo ampliato, allora, entro quest’ultimo, il termine disposizionale [pag. 75] «DSR» può essere introdotto come nuovo predicato. La introduzione dei primi termini disposizionali nel linguaggio ampliato deve essere tale che, in ogni caso, tanto lo stimolo quanto la risposta possano essere espressi nel linguaggio osservativo ristretto [44].
Un secondo tipo di linguaggio osservativo ampliato è preso in considerazione da Carnap, a proposito di un tipo speciale di disposizione; esso viene considerato come un sub-linguaggio del linguaggio ampliato, nel quale la introduzione di un termine disposizionale «DSR» è consentita solo se S ed R sono tali che l’osservatore sia in grado di produrre volontariamente la condizione S (almeno in determinati casi) e che egli abbia la possibilità di scoprire, con appropriati esperimenti, se l’evento R si verificherà o no. In tale caso, mediante la specificazione di S e di R viene stabilito un procedimento di prova per la disposizione DSR; la quale potrà dirsi una disposizione provabile se potrà essere induttivamente inferita da un numero sufficiente di evenienze positive. La classe delle proprietà provabili include proprietà osservabili e disposizioni provabili. Carnap fa notare anzi a questo proposito che nessuna linea netta separa le disposizioni provabili dalle proprietà osservabili; queste ultime possono essere piuttosto riguardate come casi speciali delle prime [45]. In questo senso, i requisiti della provabilità e dell’operativismo vengono considerati come identici; essi però escludono dal loro ambito alcuni termini empiricamente significanti, relativamente ai casi in cui l’osservatore non è in grado di produrre volontariamente la condizione S. Il principio dell’operativismo appare in tal modo troppo ristretto, e poiché tali restrizioni si riflettono nel sub-linguaggio che lo esprime è più opportuno utilizzare il linguaggio osservativo ampliato del primo tipo. L’esempio portato da Carnap [46] sembra riferirsi comunque a un caso [pag. 76] di impossibilità tecnica, che non dovrebbe impedire la traducibilità – in linea di principio – delle proprietà osservabili in disposizioni provabili e viceversa. D’accordo, del resto, con quanto dice lo stesso Carnap a proposito dei criteri di significazione, ricollegando questi ultimi non già alla attuale possibilità di determinazione della verità o falsità, bensì solo alla possibilità in linea di principio [47].[pag. 77]
Note
[35] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 52 sgg.
[36] R. Carnap, Testability and Meaning, p. 58 sgg.
[37] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 64.
[38] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 53.
[39] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 40; cfr. anche Pap, Disposition Concepts and Extensional Logic, pp. 196-224.
[40] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, pp. 40, 41, 42, 63-64.
[41] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 64.
[42] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 63.
[43] Sul punto cfr. Stevenson, Etica e linguaggio, p. 73 sgg.
[44] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 63.
[45] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, pp. 64-65.
[46] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, p. 65.
[47] R. Carnap, The Methodologica Character of Theoretical Concepts, pp. 53, 61.
Indice della pubblicazione
Metodologia delle scienze sociali
Giulio Bolacchi
Capitolo I: La prospettiva metodologica delle scienze sociali
1. Scienza del comportamento e scienza psicologica
2. Prospettiva psicologica, prospettiva prasseologica, prospettiva semantica
3. Le teorie causali del significato; la corrispondenza biunivoca tra serie causali e serie disposizionali
4. Lo schema mezzo-fine; interessi iniziali, interessi interposti, interessi finali
5. La struttura del campo disposizionale
6. Schemi fattuali e schemi operativi; la traducibilità operativa dei comportamenti
7. Intermediazione, comunione, interrelazione degli interessi
8. Il concetto di «disposizione a rispondere»; stimoli diretti e stimoli preparatori
9. Disposizione a rispondere, sostitutività, sequenza delle risposte
10. L’interazione sociale; comunione di interessi, antagonismo di interessi
11. Dinamica pendolare, dinamica cumulativa, dinamica strutturale-funzionale
12. Dinamica pendolare e dinamica cumulativa in relazione alle tre prospettive del significato
Note del capitolo I
Capitolo II: Rapporto semantico e strutture linguistiche
1. Rapporto semantico e linguaggio online
2. Linguaggio-oggetto e metalinguaggio online
3. Le regole semantiche; l’intensione e l’estensione delle espressioni linguistiche online
4. Convenzionalità delle strutture linguistiche e significazione costante dei segni; la considerazione interna e la considerazione esterna del rapporto semantico online
5. Sistemi semantici e sistemi assiomatici; termini logici e termini descrittivi online
6. Le regole di verità e il concetto semantico di verità online
7. Operativismo metodologico e significato delle espressioni linguistiche online
8. Significato operativo dei segni, termini astratti, verificazione e conferma online
Note del capitolo II
Capitolo III: Le strutture linguistiche astratte
1. Costruzione e introduzione di nuove strutture semantiche online
2. Il problema dei concetti teorici; la significatività empirica dei termini teorici online
3. Il linguaggio totale della scienza: linguaggio osservativo e linguaggio teorico online
4. Empirismo, criteri di significatività e termini disposizionali; il linguaggio osservativo ampliato online
5. Linguaggio osservativo, linguaggio teorico, assiomatizzazione online
6. Il concetto di «linguaggio teorico» in Carnap; il carattere aperto del linguaggio scientifico online
7. La astrazione come presupposto metodologico del linguaggio teorico; generalizzazione e astrazione; il continuum dei livelli linguistici
8. Verificabilità empirica delle strutture astratte; la significatività dei postulati teorici e la introduzione di postulati limitativi online
Note del capitolo III
Capitolo IV: Il concetto di “struttura”
1. Struttura, ambito di significatività dei predicati, livelli di astrazione online
2. Il concetto di «sistema» online
3. Le regole di verità del sistema online
4. Le regole degli ambiti di significatività e delle descrizioni di stato online
5. Valori di verità e condizioni di verità; la significatività delle frasi entro il sistema online
6. Gli elementi basilari della struttura: i predicati e le costanti individuali online
7. L’ordine spazio-temporale
8. Le definizioni coordinative dell’unità di tempo e della congruenza di successivi intervalli di tempo
9. La comparazione di intervalli di tempo paralleli in punti diversi dello spazio: il problema della simultaneità
10. I concetti di «ordine del tempo» e «direzione del tempo» in Reichenbach online
11. Ordine del tempo e ordine causale in Reichenbach
12. Le proprietà topologiche dell’ordine spaziale e dell’ordine temporale
13. I postulati fondamentali della teoria del tempo di Reichenbach online
14. Osservazioni critiche alla teoria di Reichenbach online
15. I predicati primitivi che qualificano il concetto di «struttura dinamica» online
16. La distinzione tra serie chiusa e serie aperta
17. Le esplicazioni del concetto di «causalità» in termini di serie aperta e di irreversibilità
18. Reversibilità e irreversibilità come inderteminatezza e determinatezza dell’ordine rispetto alla modificazione nel contenuto degli stati di un sistema online
19. Stato stazionario, irreversibilità e reversibilità online
20. I predicati fondamentali che qualificano il concetto di «struttura dinamica» online
Note del capitolo IV
Capitolo V: Scienze del comportamento e scienze naturali
1. Scienza e metodologia della scienza
2. La rilevanza della teoria astratta nella scienza online
3. La distinzione tra scienze naturali e scienze sociali
4. I postulati della teoria generale della azione di Parsons e la distinzione tra teoria dell’azione e scienze naturali online
5. Il fisicalismo e la negazione della caratterizzazione autonoma delle scienze del comportamento rispetto alle scienze della natura
6. Il problema metodologico della distinzione tra scienze comportamentistiche e scienze naturalistiche
7. Indeterminismo e determinismo nella scienza fisica
8. I tentativi di superamento dell’indeterminismo nella teoria fisica
9. Il problema della distinzione tra determinismo fisico e determinismo metodologico online
10. La considerazione deterministica nelle scienze sociali e la traducibilità operativa dei comportamenti
11. Le condizioni di adeguatezza dei predicati fondamentali delle scienze del comportamento
Note del capitolo V
Capitolo VI: I predicati fondamentali delle scienze sociali
1. Statica, evoluzione, stato stazionario nella teoria economica
2. Il problema della dinamica nelle scienze sociali online
3. I problemi dinamici connessi alla considerazione della società come integrazione e della società come conflitto
4. Considerazioni critiche sulla teoria conflittuale della società
5. Dinamica del conflitto di classe e integrazione sociale
6. I predicati fondamentali della sociologia: interesse o disposizione a rispondere, campo disposizionale, interrelazione degli interessi. L’azione di accettazione
7. L’azione di scambio e l’azione di condizionamento (potere)
8. La forza sociale del potere; potere istituzionale e potere deviante
9. Considerazioni conclusive sui problemi metodologici delle scienze sociali
Note del capitolo VI