Gli interessi comuni della borghesia

Resterebbe ora da dire degli interessi e dei valori borghesi; su alcuni di tali valori si sono particolarmente soffermati Sombart e Groethuysen [49] i quali, se si prescinde dalle prese di posizione metafisiche talora implicite nelle loro impostazioni, hanno certo fornito un contributo decisivo alla esatta determinazione della sfera di interessi economici e religiosi propri della borghesia.

Su due punti principali conviene qui, peraltro, fissare brevemente la nostra attenzione: il primo è quello relativo ai rapporti di intermediazione esistenti tra un insieme di interessi appartenenti a un singolo individuo; è chiara infatti come qualsiasi sfera di interessi comuni, cioè qualsiasi insieme di interessi personali simili tra più soggetti, debba essere tanto più complessa e più vasta quanto più risultino estesi, entro le singole personalità, i rapporti di intermediazione tra gli interessi medesimi. Con ciò non vogliamo accedere a quelle teorizzazioni della borghesia che proiettano l’intero fenomeno sul piano di una particolare concezione filosofica, riportandolo a un tipo umano o a una personalità spirituale intera; vogliamo solo fare osservare che gli interessi borghesi investono un campo di comportamenti sociali oltremodo vasto e complesso, in quanto, sotto un profilo soggettivo, altrettanti vasti e complessi sono i rapporti di intermediazione.

Il secondo punto che vogliamo chiarire discende da queste considerazioni: dal fatto cioè che un qualsiasi rapporto di intermediazione tra determinati interessi postula una tale disposizione degli interessi per cui gli stessi debbono necessariamente trovarsi in relazioni mediate tra loro e nei confronti di un interesse finale. Orbene, tale interesse finale al quale tutti gli altri risultano connessi da rapporti di intermediazione, può essere individuato – nel caso della borghesia – nell’atteggiamento razionalistico.

Questo comune interesse alla razionalità come tale è, pertanto, la fondamentale componente della sfera di valori che caratterizzano la borghesia, e può dirsi consista in un atteggiamento tendente a considerare il comportamento individuale e sociale in funzione di una coerenza logica e di una prospettiva critica, che trovano la propria giusti-[pag. 242]ficazione e il proprio fondamento nella consapevolezza individuale. In tal modo, la razionalità non solo si manifesta nella attività imprenditrice ma, al di là del settore economico, «questo tipo di logica o di atteggiamento o di metodo – come osserva Schumpeter – inizia la sua campagna di conquista, soggiogando e razionalizzando gli strumenti e le filosofie dell’uomo, la sua medicina pratica, la sua visione del mondo, la sua concezione della vita, insomma ogni cosa, comprese le sue idee sulla bellezza e sulla giustizia e le sue ambizioni intellettuali»[50].

Analizzando più a fondo la genesi di questo atteggiamento razionalistico, Schumpeter afferma, inoltre, che esso si impose alla mente umana anzitutto per necessità economiche e che nonostante la indipendenza del processo razionale «da ogni particolare forma di attività economica e quindi anche dalla capitalistica»[51] e il fatto che lo stesso abbia preceduto naturalmente la nascita dell’ordine capitalistico, appare certo che «il capitalismo sviluppa la razionalità»[52], le dà un nuovo impulso e una particolare direzione; in modo specifico erigendo l’unità monetaria a unità di conto, trasformandola in «strumento di calcoli razionali sul rapporto fra costi e profitti»[53], il cui aspetto fondamentale è dato senza dubbio dal binomio capitalismo-partita doppia posto in luce da Sombart. «Il processo capitalistico – dice ancora Schumpeter – razionalizza la condotta pratica e le idee, e, così facendo, caccia dalla nostra mente, insieme con le teorie metafisiche, ogni sorta di concezioni mistiche e romantiche, riplasmando non soltanto i metodi con cui ci sforziamo di raggiungere il fine, ma gli stessi fini. Ne deriva, non per necessità logica ma molto naturalmente, il libero pensiero nel senso del monismo materialistico, del laicismo e dell’accettazione pragmatistica del mondo terreno. Da un canto, il nostro senso innato del dovere, privato delle sue basi tradizionali, si concentra su idee utilitaristiche circa il miglioramento del genere umano che, in modo certo illogico, sembrano resistere alla critica razionalistica meglio del timor di Dio; dall’altro, la razionalizzazione dell’anima toglie ad ogni specie di diritti di classe l’aureola di una sanzione superempirica… La civiltà capitalistica è razionalista e antieroica; i due termini sono inscindibili»[54]. Ne fanno fede «l’atteggiamento borghese verso gli eserciti stanziali, lo spirito in cui e i metodi con cui le società borghesi muovono guerra, e la disposizione ad accettare, in casi seri di ostilità prolungate, norme non-borghesi»[55].[pag. 243]

Ora, ove si prescinda dal problema se il capitalismo sia causa oppur no di un accentuato ed estremo razionalismo, è indubbia che i due fenomeni appaiono correlativi e connessi, e che tale correlatività e interconnessione si ritrova anche fra razionalità da un lato, e politica, religione, morale, diritto, filosofia e situazioni sociali in genere dall’altro; cioè fra l’interesse finale comune proprio della classe borghese, così come sopra è stato delineato, e tutti gli interessi mediati nei confronti del primo, che in vario modo caratterizzano la classe medesima.[pag. 244]

Note

[49] Sul punto cfr. anche M. Halbwachs, The Psychology of Social Class, pp. 41-65.

[50] J. Schumpeter, Capitalismo, socialismo e democrazia, p. 116.

[51] J. Schumpeter, id., p. 116.

[52] J. Schumpeter, id., p. 116.

[53] J. Schumpeter, id., p. 116.

[54] J. Schumpeter, id., pp. 119-120

[55] J. Schumpeter, id., p. 121.

Indice della pubblicazione

Teoria delle classi sociali

Giulio Bolacchi


Capitolo I: Strutture teoriche e scienze sociali

1. Schemi teorici e scienze sociali

2. La prospettiva metodologica delle scienze sociali

3. Le strutture linguistiche astratte

4. Il problema dei concetti teorici

5. Linguaggio osservativo e linguaggio teorico

6. Empirismo, criteri di significatività e termini disposizionali

7. Assiomatizzazione e linguaggio teorico

8. Il concetto di «linguaggio teorico» in Carnap

9. Linguaggio teorico e livelli di astrazione

10. Verificabilità empirica delle strutture astratte; rapporti fra diverse strutture linguistiche

11. Il ruolo della teoria generale nelle scienze sociali

12. Rapporti tra teoria economica e scienza sociale; il problema del sottosviluppo

13. L’integrazione delle scienze sociali e la teoria generale del comportamento sociale

Note del capitolo I

 

Capitolo II: Alcune teorie sulle classi sociali

1. Le principali teorie sulle classi sociali online

2. Classe e situazione di classe in Weber

3. La classificazione dei gruppi e il problema delle classi sociali in Sorokin

4. Il problema dell’ordine e la stabilità dell’interazione sociale in Parsons

5. Sistema di valori e stratificazione sociale in Parsons

6. I limiti fondamentali della teoria generale di Parsons

7. Critiche al «sistema sociale» di Parsons

8. La teoria integrazionista e la teoria coercitiva della società nell’analisi di Dahrendorf

9. Gruppi di conflitto e associazioni coordinate da norme imperative in Dahrendorf

10. Autorità e potere condizionante nella dinamica sociale

11. Il rapporto di autorità e la dinamica reintegratrice o pendolare; l’avvicendamento del personale nelle posizioni di dominio in Dahrendorf

12. I tre stadi di analisi delle strutture sociali: dinamica pendolare, dinamica strutturale-funzionale, dinamica cumulativa

13. Il problema della dinamica nelle teorie di Parsons e Dahrendorf

14. Conclusioni critiche sulle teorie di Parsons e Dahrendorf

Note del capitolo II

 

Capitolo III: Premesse a una teoria generale delle classi sociali

1. Scienza del comportamento e scienza psicologica

2. Le teorie causali del significato

3. La struttura funzionale degli interessi

4. Il campo disposizionale

5. Intermediazione, comunione e mutualità degli interessi negli studi di Perry online

6. Il concetto di «disposizione a rispondere» online

7. Disposizione a rispondere e segno nella semiotica di Morris online

8. Classe sociale e categoria sociale online

9. Il concetto di «interesse comune e interrelato» online

10. L’interesse di classe online

11. L’azione sociale di accettazione e l’azione sociale di condizionamento online

12. Il potere condizionante: potere istituzionale e potere deviante online

13. I concetti di «potere» e «autorità» in alcune teorie sociologiche

14. La dinamica del potere condizionante online

15. Potere deviante e classe sociale online

16. Comunione di interessi, istituzionalizzazione, internalizzazione e potere online

17. Considerazioni conclusive sul concetto di «classe sociale» online

18. Classi sociali e dinamica sociale online

Note del capitolo III

 

Capitolo IV: Democrazia e classi sociali

1. La dottrina classica della democrazia online

2. Indeterminatezza e irrazionalità del comportamento politico; la critica di Schumpeter al concetto di «democrazia» online

3. Democrazia e volontà popolare online

4. La volontà popolare come risultante del processo politico online

5. La democrazia come lotta in concorrenza per il comando politico online

6. Il metodo democratico e la rilevazione degli interessi pubblici online

7. Democrazia come volontà popolare e democrazia come lotta in concorrenza online

8. L’istituto della rappresentanza politica online

9. La forza sociale del potere e il problema della maggioranza online

10. Le differenti caratterizzazioni del concetto di «libertà» online

11. La democrazia come commisurazione istituzionalizzata della forza sociale del potere istituzionale e del potere deviante online

Note del capitolo IV

 

Capitolo V: Un esempio storico: la borghesia

1. La borghesia rivoluzionaria e la polemica di Sieyes contro il privilegio

2. Una interpretazione della Rivoluzione secondo le prospettive di Toynbee

3. Equivoci teorici connessi al concetto di «borghesia» online

4. I valori borghesi e i princípi di perduranza dell’antico regime

5. Il proletariato contemporaneo e la mancata assimilazione dei valori borghesi

6. Il concetto di «borghesia» nel pensiero di Croce

7. Le caratterizzazioni della «borghesia» in termini di ceto medio

8. Gli interessi comuni della borghesia online

9. Classe borghese e potere deviante online

Note del capitolo V

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