Gli status-ruoli di potere e la non comparabilità delle relazioni di potere

Con riferimento agli status-ruoli di potere non è invece possibile una caratterizzazione in termini di stratificazione, in quanto i rapporti di potere non sono tra loro comparabili. La mancanza di comparabilità deriva dal fatto che ogni relazione di potere si pone autonomamente tra colui che occupa lo status-ruolo di potere e il soggetto deviante. In altre parole, ogni status-ruolo di potere può porsi esclusivamente nei confronti dei soggetti devianti che pongono in essere comportamenti non compatibili con gli interessi comuni implicati in quello status ruolo. Non ha senso quindi estendere la relazione di potere ad altri soggetti devianti con riferimento allo stesso status-ruolo di potere. Il che può esprimersi anche [pag. 76] dicendo che a ogni tipo di deviamento corrisponde un unico status ruolo di potere, per cui non può aversi alcun rapporto tra un dato status-ruolo di potere e un tipo di deviamento diverso da quello che corrisponde allo status-ruolo in questione.

Consideriamo, ad esempio, un rapporto di potere tra due soggetti S1 e S2, dove S1 occupa lo status-ruolo di potere e S2 è il soggetto deviante. Il potere di S1 nei confronti di S2 ha una forza sociale massima (qualificante lo status-ruolo in termini di istituzionalità) la quale gli deriva dalla interrelazione congiunta che qualifica lo status-ruolo organizzativo (e quindi anche lo status-ruolo di potere).

Consideriamo ora un altro rapporto di potere tra due soggetti appartenenti allo stesso gruppo sociale, S3 che occupa uno status-ruolo di potere e S4 deviante rispetto a questo status ruolo.

I rapporti di potere S1 → S2 e S3 → S4 non sono comparabili in quanto non ha senso stabilire quale dei due soggetti condizionanti, S1 e S3, abbia più potere nei confronti dei due soggetti condizionati S2 e S4. S1 e S3 occupano, infatti, entrambi stutus-ruoli di potere istituzionalizzati, cioè qualificati da una forza sociale massima. Su queste basi non può darsi comparabilità tra le situazioni in cui si trovano S1 e S3, né tra la soggezione di S2 e S4, in quanto entrambi i devianti vengono posti di fronte all’alternativa di sacrificare o l’interesse non compatibile con l’interesse connesso allo status-ruolo o un interesse avente grado di mediazione maggiore.

Con riferimento ai rapporti di potere S1 → S2 e S3 → S4, può solo affermarsi che il potere esercitato da S1 nei confronti di S2 è volto a tutelare un interesse comune avente, per ipotesi, un grado di mediazione più ele- [pag. 77] vato del grado di mediazione dell’interesse comune tutelato dall’azione di condizionamento esercitata da S3 nei confronti di S4. Questo significa che S1 ha nell’organizzazione sociale uno status-ruolo avente un grado di rilevanza più elevato del grado di rilevanza dello status-ruolo occupato da S3. In questo caso quindi è possibile una comparabilità, ma è evidente come tale comparabilità sia relativa alla considerazione degli status-ruoli in termini di interrelazione congiunta e quindi di organizzazione, non già alla loro considerazione in termini di potere.  [pag. 78]

Indice della pubblicazione

La struttura del potere

Giulio Bolacchi


Capitolo I: Le teorie del potere

1. Il concetto di potere in Ferrero

2. La identificazione delle strutture organizzative con le strutture di potere online

3. L’organizzazione sociale e i principi di legittimità online

4. Legittimità, illegittimità, pre-legittimità in Ferrero

5. Legittimità del potere come consenso all’esercizio del potere da parte dei sottoposti in Weber

6. La distinzione tra potere e potenza in Weber

7. Considerazioni riassuntive sul problema della legittimità del potere in Ferrero e in Weber online

8. Potenza, dominio, autorità in Triepel

9. Influenza, potere, autorità in Lasswell e Kaplan

10. Potere e legittimazione del potere in Dahl

11. I concetti di risorsa politica (Dahl), base di influenza e base di potere (Lasswell e Kaplan)

12. I concetti di controllo e non-libertà in Oppenheim

13. La impossibilità di esplicare il concetto di influenza in termini sociologici

14. La impossibilità di esplicare i concetti di persuasione, dissuasione, scoraggiamento e condizionamento in termini sociologici

15. La impossibilità di esplicare i concetti di violenza fisica e impedimento legale (Oppenheim) in termini sociologici

16. I concetti di potere intenzionale e potere non-intenzionale in Oppenheim

17. L’autorità come sottomissione volontaria all’esercizio del potere in Oppenheim

18. La interrelazione degli interessi e la operativizzazione dei comportamenti

19. Considerazioni riassuntive sulle definizioni del potere

 

Capitolo II: La struttura del potere

1. L’interesse o disposizione a rispondere come predicato fondamentale della scienza prasseologica

2. I concetti di mediazione degli interessi e di campo di disposizione

3. La comunione degli interessi. Interrelazione congiunta e interrelazione disgiunta online

4. La interrelazione degli interessi come predicato fondamentale della sociologia

5. Il concetto di azione di scambio

6. Il concetto di azione di condizionamento

7. Il concetto di azione di condizionamento quale esplicazione del concetto di potere online

8. La connessione tra interrelazione congiunta e interrelazione disgiunta online

9. La caratterizzazione dei rapporti sociali in termini di potere. Il concetto di deviamento online

10. La caratterizzazione dei gruppi sociali in base alla interrelazione congiunta online

11. La caratterizzazione dei gruppi sociale in base alla interrelazione disgiunta online

12. Gli status-ruoli organizzativi e gli status-ruoli di potere con riferimento alle prospettive della integrazione e del deviamento online

13. Gli status-ruoli di potere e la non comparabilità delle relazioni di potere online

14. Deviamento potenziale, deviamento attuale e mutamento delle strutture del sistema online

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