I postulati fondamentali della teoria del tempo di Reichenbach
La costruzione di Reichenbach poggia su numerosi postulati che è opportuno riassumere:
1) Dire che una linea retta quantunque serialmente ordinata non ha una direzione, significa affermare che non esiste alcun mezzo per distinguere, sotto un profilo strutturale, tra la sinistra e la destra, cioè tra una relazione e la sua inversa.
2) L’ordine del tempo deve essere inteso nello stesso senso in cui i punti su una linea sono ordinati. Una tale serie di punti ha due direzioni, nessuna delle quali possiede una qualche caratteristica distintiva.
3) I numeri sono caratterizzati dalla relazione più piccolo di che è asimmetrica, connessa e transitiva come la relazione a sinistra di; perciò i numeri hanno un ordine. Ma, in aggiunta, la relazione più piccolo di ha una direzione, cioè è strutturalmente differente dalla sua inversa, la relazione più grande di.
4) Poiché il tempo fluisce dagli eventi passati a quelli futuri esso non rappresenta solo una serie ordinata generata da una relazione asimmetrica, ma possiede anche il carattere della unidirezionalità.
5) L’ordine temporale deve essere espresso mediante una definizione coordinativa topologica, in quanto si fonda sul concetto di «catena causale». [pag. 118]
6) La catena causale deve essere considerata come una catena segnale che connette due eventi E (partenza del segnale) ed E’ (arrivo del segnale); la trasmissione di segnali è il fondamentale principio dell’ordine causale.
7) Al fine di determinare quali proprietà ordinate del tempo possono essere definite per mezzo di processi reversibili occorre considerare le proprietà che permangono invariate quando venga invertita la direzione del tempo. Tali proprietà sono rappresentate dalla relazione d’ordine che viene espressa mediante il termine «tra». Sulla base di questa relazione, applicata ad eventi successivi, può essere costruita una struttura causale la quale, considerata nel suo complesso, è caratterizzata da un ordine lineare. La struttura causale possiede una importante proprietà empirica consistente nel fatto che procedendo lungo le catene causali non si ritorna mai al punto di partenza; non esistono catene causali chiuse, ma questo è un fatto empirico che non può essere riguardato come una necessità logica. La inesistenza di catene causali chiuse è una proprietà generale della struttura causale che viene in tal modo definita come struttura aperta. Se questa proprietà vale per un certo verso assegnato alle linee, essa vale egualmente quando il verso di tutte le linee viene invertito. Da ciò consegue che l’apertura della struttura è una proprietà relativa all’ordine, non alla direzione.
8) Alla distinzione tra ordine del tempo e direzione del tempo deve essere associata la distinzione tra reversibilità e irreversibilità; tanto i processi reversibili quanto quelli irreversibili poggiano su una relazione d’ordine asimmetrica, transitiva e connessa (serie ordinata). La reversibilità e la irreversibilità possono essere esplicate con riferimento a un processo rappresentante una serie di stati ordinati secondo un determinato [pag. 119] verso. Quando il verso è quello originario (corrispondente al verso della relazione generatrice) può parlarsi di una descrizione nel tempo positivo. Può essere costruita però una seconda descrizione usando la relazione inversa a quella generatrice; in questo caso può parlarsi di una descrizione nel tempo negativo. Il processo inverso appare in tal modo come l’immagine speculare nel tempo del processo originario.
9) Una descrizione inversa è possibile per ogni processo; ma non è vero che per ogni processo esiste un processo inverso. L’uso delle descrizioni inverse, cioè delle descrizioni nel tempo negativo, è un mezzo conveniente per lo studio dei problemi del tempo. Poiché è sempre possibile costruire una descrizione inversa, il tempo positivo e quello negativo caratterizzano descrizioni equivalenti e sarebbe privo di significato stabilire quale delle due descrizioni è vera. I processi che alla luce di questo movimento oscillatorio appaiono compatibili con le leggi fisiche sono reversibili; quelli che appaiono incompatibili sono irreversibili.
10) I processi irreversibili definiscono un ordine seriale unidirezionale (causalità unidirezionale o direzione del tempo); mentre i processi reversibili definiscono un ordine seriale contro-direzionale (ordine del tempo, ordine causale).
11) La irreversibilità è caratterizzata da una differenza strutturale tra una relazione asimmetrica connessa e transitiva e la sua inversa, mentre la reversibilità e caratterizzata dalla assenza di una differenza strutturale tra la relazione originaria e la sua inversa. Tanto nel caso della reversibilità quanto in quello della irreversibilità è ipotizzabile una descrizione inversa del processo; ma nel caso della irreversibilità la descrizione inversa (descrizione nel tempo negativo) è strutturalmente diversa da quella originaria (descrizione nel tempo [pag. 120] positivo). Questa diversità si traduce, su un piano fisico, in una incompatibilità della descrizione inversa con le leggi fisiche.
12) Dal fatto che l’ordine temporale sia riducibile all’ordine causale consegue che quest’ultimo può essere esplicato: a) come relazione asimmetrica, transitiva e connessa che non sia strutturalmente differente dalla sua inversa (definizione causale del tempo come ordine); b) come relazione asimmetrica, transitiva e connessa la quale sia strutturalmente differente dalla sua inversa (definizione causale del tempo come direzione). Si hanno quindi due esplicazioni della causalità corrispondenti al tempo come ordine e al tempo come direzione. [pag. 121]
Indice della pubblicazione
Metodologia delle scienze sociali
Giulio Bolacchi
Capitolo I: La prospettiva metodologica delle scienze sociali
1. Scienza del comportamento e scienza psicologica
2. Prospettiva psicologica, prospettiva prasseologica, prospettiva semantica
3. Le teorie causali del significato; la corrispondenza biunivoca tra serie causali e serie disposizionali
4. Lo schema mezzo-fine; interessi iniziali, interessi interposti, interessi finali
5. La struttura del campo disposizionale
6. Schemi fattuali e schemi operativi; la traducibilità operativa dei comportamenti
7. Intermediazione, comunione, interrelazione degli interessi
8. Il concetto di «disposizione a rispondere»; stimoli diretti e stimoli preparatori
9. Disposizione a rispondere, sostitutività, sequenza delle risposte
10. L’interazione sociale; comunione di interessi, antagonismo di interessi
11. Dinamica pendolare, dinamica cumulativa, dinamica strutturale-funzionale
12. Dinamica pendolare e dinamica cumulativa in relazione alle tre prospettive del significato
Note del capitolo I
Capitolo II: Rapporto semantico e strutture linguistiche
1. Rapporto semantico e linguaggio online
2. Linguaggio-oggetto e metalinguaggio online
3. Le regole semantiche; l’intensione e l’estensione delle espressioni linguistiche online
4. Convenzionalità delle strutture linguistiche e significazione costante dei segni; la considerazione interna e la considerazione esterna del rapporto semantico online
5. Sistemi semantici e sistemi assiomatici; termini logici e termini descrittivi online
6. Le regole di verità e il concetto semantico di verità online
7. Operativismo metodologico e significato delle espressioni linguistiche online
8. Significato operativo dei segni, termini astratti, verificazione e conferma online
Note del capitolo II
Capitolo III: Le strutture linguistiche astratte
1. Costruzione e introduzione di nuove strutture semantiche online
2. Il problema dei concetti teorici; la significatività empirica dei termini teorici online
3. Il linguaggio totale della scienza: linguaggio osservativo e linguaggio teorico online
4. Empirismo, criteri di significatività e termini disposizionali; il linguaggio osservativo ampliato online
5. Linguaggio osservativo, linguaggio teorico, assiomatizzazione online
6. Il concetto di «linguaggio teorico» in Carnap; il carattere aperto del linguaggio scientifico online
7. La astrazione come presupposto metodologico del linguaggio teorico; generalizzazione e astrazione; il continuum dei livelli linguistici
8. Verificabilità empirica delle strutture astratte; la significatività dei postulati teorici e la introduzione di postulati limitativi online
Note del capitolo III
Capitolo IV: Il concetto di “struttura”
1. Struttura, ambito di significatività dei predicati, livelli di astrazione online
2. Il concetto di «sistema» online
3. Le regole di verità del sistema online
4. Le regole degli ambiti di significatività e delle descrizioni di stato online
5. Valori di verità e condizioni di verità; la significatività delle frasi entro il sistema online
6. Gli elementi basilari della struttura: i predicati e le costanti individuali online
7. L’ordine spazio-temporale
8. Le definizioni coordinative dell’unità di tempo e della congruenza di successivi intervalli di tempo
9. La comparazione di intervalli di tempo paralleli in punti diversi dello spazio: il problema della simultaneità
10. I concetti di «ordine del tempo» e «direzione del tempo» in Reichenbach online
11. Ordine del tempo e ordine causale in Reichenbach
12. Le proprietà topologiche dell’ordine spaziale e dell’ordine temporale
13. I postulati fondamentali della teoria del tempo di Reichenbach online
14. Osservazioni critiche alla teoria di Reichenbach online
15. I predicati primitivi che qualificano il concetto di «struttura dinamica» online
16. La distinzione tra serie chiusa e serie aperta
17. Le esplicazioni del concetto di «causalità» in termini di serie aperta e di irreversibilità
18. Reversibilità e irreversibilità come inderteminatezza e determinatezza dell’ordine rispetto alla modificazione nel contenuto degli stati di un sistema online
19. Stato stazionario, irreversibilità e reversibilità online
20. I predicati fondamentali che qualificano il concetto di «struttura dinamica» online
Note del capitolo IV
Capitolo V: Scienze del comportamento e scienze naturali
1. Scienza e metodologia della scienza
2. La rilevanza della teoria astratta nella scienza online
3. La distinzione tra scienze naturali e scienze sociali
4. I postulati della teoria generale della azione di Parsons e la distinzione tra teoria dell’azione e scienze naturali online
5. Il fisicalismo e la negazione della caratterizzazione autonoma delle scienze del comportamento rispetto alle scienze della natura
6. Il problema metodologico della distinzione tra scienze comportamentistiche e scienze naturalistiche
7. Indeterminismo e determinismo nella scienza fisica
8. I tentativi di superamento dell’indeterminismo nella teoria fisica
9. Il problema della distinzione tra determinismo fisico e determinismo metodologico online
10. La considerazione deterministica nelle scienze sociali e la traducibilità operativa dei comportamenti
11. Le condizioni di adeguatezza dei predicati fondamentali delle scienze del comportamento
Note del capitolo V
Capitolo VI: I predicati fondamentali delle scienze sociali
1. Statica, evoluzione, stato stazionario nella teoria economica
2. Il problema della dinamica nelle scienze sociali online
3. I problemi dinamici connessi alla considerazione della società come integrazione e della società come conflitto
4. Considerazioni critiche sulla teoria conflittuale della società
5. Dinamica del conflitto di classe e integrazione sociale
6. I predicati fondamentali della sociologia: interesse o disposizione a rispondere, campo disposizionale, interrelazione degli interessi. L’azione di accettazione
7. L’azione di scambio e l’azione di condizionamento (potere)
8. La forza sociale del potere; potere istituzionale e potere deviante
9. Considerazioni conclusive sui problemi metodologici delle scienze sociali
Note del capitolo VI