Il ruolo della teoria generale nelle scienze sociali

La necessità della prospettiva teorica appare quindi incontestabile per le scienze sociali e mostra la totale inconsistenza di tutti gli attacchi che alla stessa di volta in volta sono stati mossi, soprattutto in nome di una eccessiva e unilaterale propensione per i metodi statistici. Ma anche qui si annida un equivoco che sarebbe bene dissipare, perché bisogna distinguere ancora una volta tra procedimenti pragmatici di verifica o di ricerca empirica e analisi logica e metodologica delle strutture linguistiche. I metodi statistici o, comunque, di ricerca empirica, si riferiscono alla prima prospettiva, mentre le indagini teoriche si inquadrano nell’ambito della seconda. I due momenti sono del tutto interconnessi e non possono essere disgiunti né alternativamente considerati, per il fatto che il linguaggio osservativo – specie se appartenente alla scienza – presuppone sempre un inquadramento teorico senza il quale gli osservabili non si potrebbero neppure isolare o discernere; mentre per converso il linguaggio teorico ha tanta maggiore ampiezza e penetrazione quanto più può essere specificato e arricchito, mediante la inserzione di postulati aggiuntivi che ne limitino la portata, consentendo la introduzione di strutture linguistiche con grado di astrazione meno elevato.

Né vale a contestare questa conclusione la constatazione della molto minore uniformità che, a differenza del campo fisico, si riscontrerebbe nell’ambito del sociale. A parte il fatto che una considerazione indeterministica degli eventi fisici non impedisce che gli stessi possano essere inquadrati entro una struttura teorica,[16] bisogna tener presente a questo proposito l’osservazione precedentemente tracciata, che esistono diversi schemi teorici nei quali il comportamento individuale o sociale può essere inquadrato e che qualsiasi fenomeno sociale è suscettibile di appartenenza a uno o più schemi. Quando si considera e si isola una struttura teorica occorre determinare univocamente le condizioni di validità della stessa in relazione ai fenomeni cui si riferisce. Perché il fenomeno caratterizzato [pag. 52] da un minore grado di astrazione concordi con quella struttura teorica, è necessario cioè che le condizioni di concordabilità siano univocamente stabilite; la qual cosa comporta che la struttura teorica sia esplicata in tutta la sua ampiezza, cioè che le relazioni tra i termini della stessa siano rese esplicite nel modo più completo. Ciò si ottiene – come è stato fatto osservare – mediante la formalizzazione della teoria, che viene tradotta in un sistema semantico o, a uno stadio più avanzato, in un calcolo (sistema assiomatizzato).

Ora avviene, per quanto si riferisce al comportamento sociale, che le varie strutture teoriche che lo inquadrano non possono singolarmente fondare condizioni di concordabilità che oltrepassino i limiti connessi ai propri postulati; ammessa pertanto la varietà di tali strutture, a un medesimo livello di astrazione, è chiaro come a nessuna di esse possa attribuirsi una rilevanza esclusiva, che potrebbe appartenere sola a una struttura teorica unitaria caratterizzata da un più elevato livello di astrazione. La necessità di una teoria generale del comportamento sociale, inquadrata entro una ancor più generale teoria dell’azione, nonché la necessità di una integrazione – che si fa sempre più sentita – tra le varie scienze del comportamento, discendono appunto in linea di principio dalla esigenza di coordinare i vari schemi formali che le stesse scienze hanno via via elaborato; cadono così le pretese di esplicazione esclusiva del comportamento mediante singole strutture teoriche e si comprende come, in concreto, nessuna di queste riesca da sola a chiarire i molteplici aspetti dell’azione, nelle sue dimensioni individuali e sociali.

Queste considerazioni, ovviamente, presuppongono, il superamento del fittizio dilemma tra strutture astratte e generalizzazioni concrete, che stando al concetto di «teoria» come schema strutturale emergente da una scala continua di livelli di astrazione, non può essere posto. Non esiste quindi alcuna incompatibilità o disgiunzione tra metodo teorico e metodo statistico, tra strutture astratte e generalizzazioni concrete.[17] Queste ultime in effetti non possono porsi senza uno schema teorico che le inquadri e, d’altra parte, non può dirsi che schema astratto e fenomeno concreto costituiscano i due termini di una relazione tra situazioni complementari. Perché lo schema astratto deve potersi ritrovare puntualmente entro il fenomeno concreto, in quanto i postulati che ne consentono l’applicabilità lo limitano e lo precisano, non lo eliminano né lo modificano. D’altra parte, non vale a negare queste conclusioni neppure la considerazione che la libertà del comportamento impedirebbe la espli-[pag. 53]cazione di quest’ultimo in termini di strutture formali esattamente determinate. Infatti, ammesso che tali strutture poggino su precisi postulati, non si può scambiare il problema relativo alla genesi o alla giustificazione di tali postulati, che è poi il problema della ammissibilità o meno di una struttura astratta nel suo complesso, con il problema concernente la validità dei termini all’interno della struttura.[18]

Il discorso dovrebbe vertere quindi sull’ammissibilità o meno di quei postulati, cioè, sostanzialmente, sulla ammissibilità o meno della razionalità su cui quei postulati si fondano. Problema che non può essere deciso su un piano scientifico, né su un piano strettamente metodologico, ma che, alla stregua della esperienza comune, può essere risolto solo in funzione della convenienza e della adeguatezza degli schemi teorici ai fini della descrizione, esplicazione e predizione dei fenomeni; salva ovviamente la considerazione dei limiti cui la razionalità, a seconda delle diverse situazioni concrete, può essere assoggettata.[pag. 54]

Note

[16] W. Heisenberg, I princîpi fisici della teoria dei quanti, Torino, 1963, pp. 75-76.

[17] R. Carnap, Logical Foundations of Probability, cit., pp. 218-219.

[18] R. Carnap, Empiricism, Semantics and Ontology, cit., pp. 218 sgg., 224 sgg.

Indice della pubblicazione

Strutture teoriche e scienze sociali

Giulio Bolacchi


1. Schemi teorici e scienze sociali online

2. La prospettiva metodologica delle scienze sociali online

3. Linguaggio teorico e livelli di astrazione online

4. Verificabilità empirica delle strutture astratte; rapporti fra diverse strutture linguistiche online

5. Il ruolo della teoria generale nelle scienze sociali online

6. Rapporti tra teoria economica e scienza sociale; il problema del sottosviluppo online

7. L’integrazione delle scienze sociali e la teoria generale del comportamento sociale online

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