L’integrazione delle scienze sociali e la teoria generale del comportamento sociale
Riassumendo, possiamo osservare che una teoria ci si presenta anzitutto come un linguaggio espresso in termini formali ed astratti, cioè un insieme di termini connessi in sistema (struttura), aventi un campo convenzionale di significatività tanto vasto da poter essere concordabile con qualsiasi descrizione di stato contenuta in un universo linguistico predeterminato. In altre parole, i termini teorici potranno dirsi tali in relazione a un universo pre-determinato, se saranno validi in tutte le descrizioni di stato appartenenti a quest’ultimo [20].
Questo concetto viene reso ancora più esplicito nei casi in cui il linguaggio teorico venga esplicato in termini assiomatici; le interdipendenze tra i termini saranno allora ricondotte ai postulati iniziali e attraverso la riduzione di questi ultimi operata mediante postulati limitativi, o la introduzione di nuovi postulati più generali, si potrà passare da un livello linguistico astratto a uno più concreto e viceversa. In tal modo il concetto di «teoria scientifica» viene definito su un piano metodologico e resta esattamente distinto da quello di «verificazione empirica e operativa».
Che il procedimento teorico possa essere applicato nel campo del sociale è stato e viene ripetutamente contestato; ma abbiamo visto come tali contestazioni − pur partendo dalla esatta considerazione della imperfetta adeguazione delle teorie, formulate nell’ambito delle singole scienze sociali, ai fenomeni sociali visti nella loro complessità e concretezza − poggino su argomentazioni prive di rigore metodologico. Infatti, quella imperfetta adeguazione non può portare a una eliminazione delle teorie proprio perché discende dalla caratterizzazione logica delle stesse, dalla distinzione tra vari livelli di astrazione e dalla fondamentale considera-[pag. 58]zione che i fenomeni sociali possono essere esplicati da differenti schemi teorici aventi un medesimo grado di astrazione, cioè validi per le medesime classi di descrizioni di stato. Una volta ammesso il postulato della razionalità del comportamento come base per una esplicazione di quest’ultimo in termini teorici, la imperfetta o mancata adeguazione deve infatti ricondursi o al fatto che la teoria esplica solo un lato singolo del comportamento sociale, oppure ai limiti connessi alla concretizzazione della teoria; restando esclusi, ovviamente, da tale considerazione i casi di comportamento irrazionale o di totale o parziale inadeguatezza della teoria.
Queste considerazioni suggeriscono la necessità di una teoria sociale unitaria; cioè di una integrazione delle varie scienze formali che si occupano del comportamento (individuale e sociale), poggiante su una teoria formale o generale del comportamento. E, prima ancora, la necessità di una integrazione delle varie teorie che si occupano del comportamento sociale, inquadrabili entro una teoria generale del comportamento sociale.
In questo senso deve essere appunto definita la sociologia pura o formale. Naturalmente, discende dalla definizione di «teoria» che sopra si è data il fatto che una tale integrazione possa ottenersi a tutti i livelli di astrazione possibili e non al solo massimo livello. Lo schema teorico è presente infatti, pur con le limitazioni connesse alle successive concretizzazioni, a tutti i livelli, per cui ad esempio, i caratteri che individuano un comportamento economico sono rilevabili non solo nell’astratto uomo economico, ma anche nel concreto uomo sociale e non è detto che l’esigenza di una integrazione delle scienze sociali esista solo a quest’ultimo livello e non sul piano teorico. Al contrario, come si è ripetutamente fatto osservare, tale esigenza è presente a tutti i livelli di astrazione in cui può svolgersi l’indagine, con una sola difficoltà consistente nella molto maggiore facilità di isolare le diverse prospettive su un piano teorico (formale); facilità che al livello concreto scompare, per la molteplicità dei fattori da esplicare e la conseguente impossibilità pratica (almeno allo stato attuale) di caratterizzarli singolarmente e di inquadrarli entro schemi di comportamento. Così, mentre è relativamente facile studiare in astratto il comportamento economico e, sempre in astratto, compararlo agli altri possibili schemi di comportamento, per costruire quindi una teoria generale formale del comportamento sociale che ricomprenda ed inquadri i singoli schemi; è invece estremamente difficile studiare in concreto il comportamento economico di un singolo soggetto e isolarlo e compararlo con gli altri possibili schemi di comportamento posti in essere − sempre concretamente − dal soggetto medesimo, nonché tracciare uno schema [pag. 59] generale del comportamento concreto di quel singolo soggetto, che ne consideri tutti i molteplici aspetti.
A questo livello possiamo giungere a qualche risultato solo adoperando i metodi statistici; metodi che si giustificano sulla base della molteplicità dei fattori da prendere in esame, e quindi sulla base della molteplicità delle descrizioni di stato da analizzare, ma che non possono prescindere da un qualche inquadramento teorico logicamente preesistente all’indagine statistica e sul quale quest’ultima deve essere fondata. La molteplicità e complessità dei fattori concreti è necessariamente presupposta su un piano metodologico, in quanto passaggio da livelli astratti a livelli concreti significa appunto arricchimento del campo di indagine (sia nelle scienze sociali che in quelle fisiche) e cioè ambiti di significatività sempre più ristretti ma anche molteplicità di fattori da osservare (ci riferiamo ovviamente a collettivi e non a individui singoli) sempre più vasta; essa pertanto non può fornire elementi contro la esplicazione teorica, in quanto è appunto un presupposto di quest’ultima.
Dobbiamo quindi porre, accanto alla sociologia pura o formale, quella che potrebbe dirsi la sociologia descrittiva, in quanto operante a un livello di astrazione meno elevato. E questa distinzione è valida non solo nell’ambito della sociologia come scienza del comportamento sociale, ma anche in riferimento alle singole scienze sociali che utilizzano schemi di livello inferiore o diverso, come l’economia. [pag. 60]
Note
[20] La più esauriente formulazione dei concetti di «descrizione di stato» (state description) e «ambito di significatività» (range) si trova in Carnap, Logical Foundations of Probability, cit., pp 70 sgg., 78 sgg.
Indice della pubblicazione
Strutture teoriche e scienze sociali
Giulio Bolacchi
1. Schemi teorici e scienze sociali online
2. La prospettiva metodologica delle scienze sociali online
3. Linguaggio teorico e livelli di astrazione online
4. Verificabilità empirica delle strutture astratte; rapporti fra diverse strutture linguistiche online
5. Il ruolo della teoria generale nelle scienze sociali online
6. Rapporti tra teoria economica e scienza sociale; il problema del sottosviluppo online
7. L’integrazione delle scienze sociali e la teoria generale del comportamento sociale online