La caratterizzazione dei gruppi sociali in base alla interrelazione congiunta
Sulla base delle considerazioni sopra svolte ogni gruppo sociale può essere visto sotto due prospettive fondamentali: una intrinseca e una estrinseca. La prima è quella della interrelazione congiunta di interessi (interessi comuni positivamente coinvolti) che si traduce in un insieme di azioni di accettazione. Poiché gli interessi sono caratterizzati in termini di intermediazione è evidente che con riferimento agli interessi comuni deve porsi una gerarchia di mezzi e di fini. Gli interessi comuni debbono cioè essere ordinati entro una serie disposizionale sulla quale si fonda la organizzazione del gruppo. Sulla base della organizzazione ogni comportamento qualificato dagli interessi comuni (comportamento istituzionalizzato) viene caratterizzato in termini funzionali; con riferimento ai comportamento istituzionalizzati vengono individuati i ruoli sociali dei soggetti e in conseguenza le situazioni sociali alle quali quei ruoli appartengono.
È evidente come, con riferimento alla prospettiva intrinseca, non possa parlarsi di deviamento in quanto la stessa presuppone una interrelazione congiunta, cioè una accettazione condivisa da tutti i membri del gruppo.
Con riferimento alla organizzazione di un gruppo sociale sulla base di determinati interessi comuni può parlarsi di legittimità della organizzazione del gruppo. La legittimità come predicato sociologico deve essere ricol-[pag. 71]legata alla accettazione degli interessi comuni da parte dei membri del gruppo.
Poiché gli interessi comuni sono sempre ordinati rispetto a una data serie disposizionale, possono essere ipotizzati diversi tipi di gruppi sociali con riferimento al maggiore o minore grado di mediazione degli interessi comuni. Ogni tipo di gruppo risulta cioè caratterizzato dal grado di mediazione degli interessi comuni su cui si fonda. Può ipotizzarsi un gruppo fondato su interessi comuni aventi grado di mediazione massimo: l’esempio tipico che può farsi a questo proposito è quello della comunità statuale (gruppo sociale originario). Esempi di gruppi fondati su interessi comuni con grado di mediazione inferiore sono la famiglia e il partito politico. Questi gruppi possono essere denominati gruppi sociali derivati.
L’accettazione da parte dei soggetti appartenenti ai vari gruppi implica sempre una interrelazione congiunta non solo con riferimento agli interessi comuni dei singoli gruppi, ma anche con riferimento agli interessi comuni di tutta la collettività (aventi grado di mediazione più elevato degli interessi comuni dei singoli gruppi).
La legittimazione della organizzazione dei gruppi derivati presenta un duplice aspetto, connesso al fatto che le relazioni tra i soggetti appartenenti ai gruppi derivati sono qualificate non solo da una accettazione relativa ai comportamenti tipici del gruppo, ma anche da una accettazione relativa ai comportamenti istituzionalizzati nell’ambito della organizzazione del gruppo originario. Si ha in tal modo una legittimazione diretta fondata sulla interrelazione congiunta tra gli interessi dei soggetti in quanto appartenenti a un singolo gruppo derivato, e una legittimazione indiretta fondata [pag. 72] sulla interrelazione congiunta tra gli interessi dei soggetti in quanto appartenenti al gruppo originario.
I soggetti appartenenti a un gruppo sociale occupano situazioni sociali diverse a seconda delle capacità che posseggono con riferimento all’esercizio delle funzioni connesse alle situazioni sociali.
Con riferimento all’acquisizione dei ruoli sociali da parte dei soggetti occorre osservare che la selezione delle capacità è automaticamente determinata sulla base della organizzazione del gruppo. Quando entro una società sembra che si manifesti una dissociazione tra capacità dei soggetti e funzioni esplicate da questi ultimi, in realtà si verifica o si sta verificando un mutamento nel contenuto delle funzioni. Entro questa prospettiva deve essere svolta tutta la problematica relativa ai modi di acquisizione degli status-ruoli da parte dei soggetti entro una data organizzazione sociale. Questo problema deve essere distinto da quello relativo alla modificazione delle strutture organizzative di un gruppo sociale.[pag. 73]
Indice della pubblicazione
La struttura del potere
Giulio Bolacchi
Capitolo I: Le teorie del potere
1. Il concetto di potere in Ferrero
2. La identificazione delle strutture organizzative con le strutture di potere online
3. L’organizzazione sociale e i principi di legittimità online
4. Legittimità, illegittimità, pre-legittimità in Ferrero
5. Legittimità del potere come consenso all’esercizio del potere da parte dei sottoposti in Weber
6. La distinzione tra potere e potenza in Weber
7. Considerazioni riassuntive sul problema della legittimità del potere in Ferrero e in Weber online
8. Potenza, dominio, autorità in Triepel
9. Influenza, potere, autorità in Lasswell e Kaplan
10. Potere e legittimazione del potere in Dahl
11. I concetti di risorsa politica (Dahl), base di influenza e base di potere (Lasswell e Kaplan)
12. I concetti di controllo e non-libertà in Oppenheim
13. La impossibilità di esplicare il concetto di influenza in termini sociologici
14. La impossibilità di esplicare i concetti di persuasione, dissuasione, scoraggiamento e condizionamento in termini sociologici
15. La impossibilità di esplicare i concetti di violenza fisica e impedimento legale (Oppenheim) in termini sociologici
16. I concetti di potere intenzionale e potere non-intenzionale in Oppenheim
17. L’autorità come sottomissione volontaria all’esercizio del potere in Oppenheim
18. La interrelazione degli interessi e la operativizzazione dei comportamenti
19. Considerazioni riassuntive sulle definizioni del potere
Capitolo II: La struttura del potere
1. L’interesse o disposizione a rispondere come predicato fondamentale della scienza prasseologica
2. I concetti di mediazione degli interessi e di campo di disposizione
3. La comunione degli interessi. Interrelazione congiunta e interrelazione disgiunta online
4. La interrelazione degli interessi come predicato fondamentale della sociologia
5. Il concetto di azione di scambio
6. Il concetto di azione di condizionamento
7. Il concetto di azione di condizionamento quale esplicazione del concetto di potere online
8. La connessione tra interrelazione congiunta e interrelazione disgiunta online
9. La caratterizzazione dei rapporti sociali in termini di potere. Il concetto di deviamento online
10. La caratterizzazione dei gruppi sociali in base alla interrelazione congiunta online
11. La caratterizzazione dei gruppi sociale in base alla interrelazione disgiunta online
12. Gli status-ruoli organizzativi e gli status-ruoli di potere con riferimento alle prospettive della integrazione e del deviamento online
13. Gli status-ruoli di potere e la non comparabilità delle relazioni di potere online
14. Deviamento potenziale, deviamento attuale e mutamento delle strutture del sistema online