L’organizzazione sociale e i principi di legittimità

L’organizzazione sociale deriva dalla interrelazione congiunta tra gli interessi di due o più soggetti, cioè dal fatto che ciascun soggetto ha un interesse a che l’interesse comune dell’altro soggetto venga soddisfatto. La interrelazione congiunta degli interessi presuppone quindi:

a) che gli interessi di due soggetti siano comuni, siano cioè diretti verso lo stesso oggetto;

b) che gli interessi comuni dei due soggetti siano positivamente coinvolti, siano cioè connessi in modo  [pag. 8]  tale che il soddisfacimento dell’interesse di un soggetto implichi necessariamente il soddisfacimento dell’interesse comune dell’altro soggetto.

Il soddisfacimento degli interessi comuni e interrelati implica una divisione di funzioni, cioè una determinazione degli status-ruoli complementari che costituiscono la base della organizzazione gerarchica mediante la quale vengono realizzati gli interessi comuni. La determinazione degli status-ruoli costituisce un aspetto tipico della organizzazione; un altro aspetto è dato dalla determinazione dei metodi concernenti l’accesso dei soggetti agli status-ruoli.

L’interesse comune alla organizzazione si specifica quindi nell’interesse relativo alla determinazione di un sistema gerarchico di status-ruoli e nell’interesse relativo alla determinazione dei metodi utilizzabili dai soggetti per l’acquisizione degli status-ruoli.

Le strutture sociali non possono essere qualificate come strutture di potere, poiché, se così fosse, il rapporto di potere dovrebbe essere considerato come un rapporto tra due status-ruoli organizzativi. Non ha senso, perciò, parlare – con riferimento al soggetto deviante – di accettazione del potere e neppure di legittimazione del potere fondata sul consenso dei sottoposti.

I sottoposti al potere, in quanto soggetti devianti, non occupano status-ruoli organizzativi e quindi sul comportamento di tali soggetti non può essere fondato alcun principio di legittimità. In conseguenza, i principi di legittimità debbono essere intensi non già come giustificazioni del potere, ma come espressione dei metodi selettivi tipici di una data organizzazione, mediante i quali vengono attribuiti gli status-ruoli ai soggetti appartenenti al gruppo.  [pag. 9] 

I principi di legittimità operano con riferimento al potere solo in funzione della presenza, entro il gruppo sociale, di soggetti che pongono in essere comportamenti devianti. In tal modo, la legittimità e la accettazione vanno riferite non già al potere, bensì alla organizzazione, e quindi: a) agli interessi comuni sui quali si fondano le strutture sociali; b) ai metodi concernenti l’acquisizione degli status-ruoli da parte dei soggetti appartenenti al gruppo. Una organizzazione è legittima quando tanto gli interessi perseguiti dalla organizzazione, quanto i procedimenti stabili per l’acquisizione degli status-ruoli sono accettati dai membri del gruppo. In conseguenza l’accettazione deve riguardare non gli interessi della organizzazione ma anche gli interessi alla organizzazione.  [pag. 10] 

Indice della pubblicazione

La struttura del potere

Giulio Bolacchi


Capitolo I: Le teorie del potere

1. Il concetto di potere in Ferrero

2. La identificazione delle strutture organizzative con le strutture di potere online

3. L’organizzazione sociale e i principi di legittimità online

4. Legittimità, illegittimità, pre-legittimità in Ferrero

5. Legittimità del potere come consenso all’esercizio del potere da parte dei sottoposti in Weber

6. La distinzione tra potere e potenza in Weber

7. Considerazioni riassuntive sul problema della legittimità del potere in Ferrero e in Weber online

8. Potenza, dominio, autorità in Triepel

9. Influenza, potere, autorità in Lasswell e Kaplan

10. Potere e legittimazione del potere in Dahl

11. I concetti di risorsa politica (Dahl), base di influenza e base di potere (Lasswell e Kaplan)

12. I concetti di controllo e non-libertà in Oppenheim

13. La impossibilità di esplicare il concetto di influenza in termini sociologici

14. La impossibilità di esplicare i concetti di persuasione, dissuasione, scoraggiamento e condizionamento in termini sociologici

15. La impossibilità di esplicare i concetti di violenza fisica e impedimento legale (Oppenheim) in termini sociologici

16. I concetti di potere intenzionale e potere non-intenzionale in Oppenheim

17. L’autorità come sottomissione volontaria all’esercizio del potere in Oppenheim

18. La interrelazione degli interessi e la operativizzazione dei comportamenti

19. Considerazioni riassuntive sulle definizioni del potere

 

Capitolo II: La struttura del potere

1. L’interesse o disposizione a rispondere come predicato fondamentale della scienza prasseologica

2. I concetti di mediazione degli interessi e di campo di disposizione

3. La comunione degli interessi. Interrelazione congiunta e interrelazione disgiunta online

4. La interrelazione degli interessi come predicato fondamentale della sociologia

5. Il concetto di azione di scambio

6. Il concetto di azione di condizionamento

7. Il concetto di azione di condizionamento quale esplicazione del concetto di potere online

8. La connessione tra interrelazione congiunta e interrelazione disgiunta online

9. La caratterizzazione dei rapporti sociali in termini di potere. Il concetto di deviamento online

10. La caratterizzazione dei gruppi sociali in base alla interrelazione congiunta online

11. La caratterizzazione dei gruppi sociale in base alla interrelazione disgiunta online

12. Gli status-ruoli organizzativi e gli status-ruoli di potere con riferimento alle prospettive della integrazione e del deviamento online

13. Gli status-ruoli di potere e la non comparabilità delle relazioni di potere online

14. Deviamento potenziale, deviamento attuale e mutamento delle strutture del sistema online

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