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Gli interessi comuni della borghesia
Con Staff su 2 Maggio 20140LeggiResterebbe ora da dire degli interessi e dei valori borghesi; su alcuni di tali valori si sono particolarmente soffermati Sombart e Groethuysen i quali, se si prescinde dalle prese di posizione metafisiche talora implicite nelle loro impostazioni, hanno certo fornito un contributo decisivo alla esatta determinazione della sfera di interessi economici e religiosi propri della borghesia.
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 14)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Allo stato attuale, poiché nelle società industriali avanzate è presente una dinamica scientifica e tecnologica in continua espansione e poiché il mercato innovativo e competitivo che ne consegue tende a globalizzarsi, tutti i sistemi socio-economici sono costretti a compararsi e confrontarsi con le società che detengono posizioni di leadership economica. Di qui l’esigenza di sopperire alle carenze in termini di
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 10)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Le caratteristiche dell’innovazione individuate da Rosenberg (Le vie della tecnologia; Dentro la scatola nera: tecnologia ed economia), quali la continuità che si esprime in una serie di aggiustamenti e di progressive modificazioni ad ogni stadio del processo produttivo, la stretta corrispondenza fra innovazione e diffusione, la capacità del contesto sociale in cui l’innovazione è generalizzata di generare innovazioni sostitutive, la corrispondenza
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 6)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Il punto di vista di Clark viene riproposto da Hirschman (La strategia dello sviluppo economico), con maggiore attenzione verso le variabili sociali. Permangono comunque i limiti di tutte le analisi di questo tipo, nelle quali le variabili culturali (socio-psicologiche) vengono sì distinte dalle variabili economiche, ma la distinzione è operata non in base a un paradigma unitario più astratto entro
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 5)
Con Staff su 6 Giugno 2014Leggi«Nel testo di C. Clark (Il mito dello sviluppo economico. Growthmanship) le variabili culturali (che Clark chiama i fattori umani) sono prese in considerazione come variabili esogene rispetto alle variabili economiche esplicate in una logica (neoclassica) di mercato concorrenziale. Ma a queste variabili esogene viene data una connotazione restrittiva, in quanto si suppone che le stesse “possano progredire solamente
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 4)
Con Staff su 6 Giugno 2014Leggi«Tenendo presente il postulato di disgiunzione si può dire, usando un linguaggio da esplicare (explicandum) e non un linguaggio esplicativo scientifico (explicatum), che le variabili sociali sono una pre-condizione (o un pre-requisito) della crescita economica e, in generale, che lo sviluppo sociale è una pre-condizione della crescita economica. Dal postulato di disgiunzione consegue infatti che le variabili sociali (culturali) non
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 3)
Con Staff su 6 Giugno 2014Leggi«Il concetto di progresso tecnico usato nell’ambito delle “scienze” sociali è del tutto diverso da quello usato nei modelli economici. Nel primo caso esso esprime l’innovazione tecnologica, è funzione di certe variabili sociali (quali tipologie di apprendimento e insegnamento, processi educativi, rinforzatori scientifici generalizzati nella società, gruppi di riferimento, mezzi di comunicazione orientati alla scienza) e a sua volta può
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Oligopolio e crescita economica (estratto 1)
Con Staff su 12 Giugno 2014Leggi«La modellistica dello sviluppo presuppone uno “specifico sviluppo”, caratterizzato da variabili e da parametri che si riferiscono in linea di principio a società industriali avanzate, ovvero a società nelle quali la razionalità economica sia generalizzata. Ma che succede se il fatto economico-sociale da spiegare, come avviene nella maggior parte dei sistemi economici del terzo mondo e del mondo parzialmente industrializzato,
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A new paradigm for the integration of the social sciences (estratto 8)
Con giurosa su 21 Giugno 2014Leggi«This situation will remain muddled until the relations between economic variables (which are endogenous to the system) and other social variables (which are exogenous, since they belong to the external system) are exactly specified. This is pointed out in the theory of interest, which shows that Cartesian products between subsets of social behavior can exist; so specific functions can have
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A new paradigm for the integration of the social sciences (estratto 7)
Con Staff su 21 Giugno 2014Leggi«Although economists tend to undervalue the set of other social behaviors that lie outside the language of economics, it is plain that if the assumption that all behaviors are in principle economic behaviors is rejected, then it is necessary to conclude that the set of factors distorting economic equilibrium is by definition exogenous to the economic system. It therefore becomes
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A new paradigm for the integration of the social sciences (estratto 6)
Con Staff su 21 Giugno 2014Leggi«All these experiments suggest that the instability of the transitivity of preferences, i.e., the assignment of value by a subject to his own behaviors over time, derives from the processes of learning (reinforcement). Therefore, it should be social variables that determine preference ordering and its reversal, with special reference to the transitivity of the “is not preferred to” relation.» (G.
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A new paradigm for the integration of the social sciences (estratto 1)
Con Staff su 21 Giugno 2014Leggi«If the phenomena concerning humans and society are strictly related to each other, it appears difficult to justify the disjointness among economics, psychology and sociology. The disjointness, besides preventing the construction of a unitary theoretical reference paradigm, supports within the different disciplines such extensive “degrees of freedom” in research methods, theoretical schemata, and language tools that their languages often are
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On “social sciences” and science (estratto 7)
Con Staff su 23 Giugno 2014Leggi«The languages of neuroscience and behaviorism are characterized by completely different semantic interpretations, although they use the same syntactic structures founded on functions. It follows that, because of the lack of semantic homogeneity between the two disjoint languages, no functional relation can be given, by definition, between neuroscience and behaviorism.» (G. Bolacchi, On “social sciences” and science, p. 477)
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On “social sciences” and science (estratto 6)
Con Staff su 23 Giugno 2014Leggi«Likewise, in economics the set of cognitive variables (upon which the explanation of choice is based) and the set of behavioral variables are mixed up, leading to a duplication of concepts and preventing translation of all the economic predicates into strictly behavioral predicates, which could have important repercussions on economic analysis as a whole and on so-called experimental economics. Moreover,
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Concorrenza, collettivismo e pianificazione (estratto 20)
Con Staff su 5 Luglio 2014Leggi«In conclusione il sistema walrasiano e il modello di Leontief hanno in comune un principio di efficienza ma differiscono nelle ipotesi relative al consumo. La teoria walrasiana ipotizza implicitamente una interrelazione disgiunta e quindi una separazione tra l’aspetto del consumo e quello della produzione. Il modello di Leontief si riferisce implicitamente a un sistema con interrelazione congiunta in cui il
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