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Una Comunità del Mezzogiorno
Con Staff su 1 Gennaio 20140LeggiGli studi sul sottosviluppo cominciano a essere piuttosto numerosi, quantunque ancora non si sia giunti a una coerente sistematizzazione teorica della materia. E anche sotto il profilo strettamente sociologico non mancano indagini serie, seppure orientate in senso molto spesso analitico, tendenti a una mera rilevazione e catalogazione dei dati empirici. È ovvio come a studi del genere non possa non riconoscersi una fondamentale importanza; ma è pure incontestabile come i tentativi volti a caratterizzare il fenomeno su un piano più propriamente teorico, mediante la individuazione di strutture sociali ad alto grado di generalità, debbano essere accolti con molta maggiore soddisfazione e suscitino un più largo interesse.
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Il sequestro come fatto sociale (estratto 25)
Con Staff su 22 Maggio 2014Leggi«La crisi che ha colpito negli ultimi decenni le localizzazioni industriali ha reso ancora più grave la già precaria situazione, determinando un forte depotenziamento della cultura industriale di mercato, viziata fin dall’origine dalle gravi disfunzioni dell’organizzazione politica in termini di potere deviante e dal fatto che non si poteva pretendere di sovrapporre sic et simpliciter il nuovo industrialismo alla cultura endogena,
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Il sequestro come fatto sociale (estratto 24)
Con Staff su 22 Maggio 2014Leggi«In sintesi sono mancate tanto le pre-condizioni sociali, quanto le pre-condizioni economiche dello sviluppo; più correttamente, c’è stata una scelta distorta esprimente una caratteristica forma di potere deviante della classe politica; quest’ultima, anziché porsi come obiettivo lo sviluppo economico (e sociale), si è posta come obiettivo la massimizzazione della propria base del consenso, subordinando l’efficacia degli interventi pubblici alla persistenza
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Il sequestro come fatto sociale (estratto 23)
Con Staff su 22 Maggio 2014Leggi«Determinare cambiamenti nelle culture intervenendo sulle stesse mediante variabili esogene che non siano di tipo normativo-punitivo non è facile, soprattutto quando l’ordinamento politico è pluralistico e democratico; la classe politica tende infatti ad adeguarsi agli interessi della base del consenso, escludendo dal repertorio degli interessi pubblici qualsiasi atto che possa modificare le situazioni sociali esistenti.» (G. Bolacchi, Il sequestro come
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 33)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Non considerare gli obiettivi concernenti l’attivazione delle pre-condizioni dello sviluppo e pretendere di perseguire obiettivi di massimizzazione del tasso di rendimento sociale dell’innovazione in un contesto socio-economico privo di industrializzazione diffusa, di ricerca e sviluppo generalizzati nelle imprese, di forza lavoro qualificata, di università in grado di interagire attivamente col mondo imprenditoriale, di propensione generalizzata all’innovazione e all’imprenditorialità, in cui
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 32)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Nelle aree in via di sviluppo l’esigenza di fornire incentivi pubblici alla formazione risulta ancora più marcata, in quanto l’assenza di un mercato competitivo e innovativi fa sì che non esista neppure una rete di imprese alla quale possa essere ricollegata una domanda di professionalità di elevato livello, dalla quale origini un sistema formativo privato corrispondente. A domanda di professionalità
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 27)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Per favorire la convergenza fra ricerca tecnologica innovativa (e gli istituti pubblici o privati che la realizzano) e imprese locali, orientando tanto i primi quanto le seconde verso lo sviluppo e la crescita economica estesi all’intero sistema, occorre quindi considerare e rendere compatibili non solo i fattori della produzione di capitale fisico innovativo, ma anche i fattori della produzione di
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 25)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Non si può pensare alla ricerca tecnologica (e più in generale al progresso tecnico e agli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo) come a una variabile in grado, da sola, di modificare atteggiamenti nei confronti del mercato innovativo, trasformandoli da negativi in positivi. Di fatto il continuum tecnologico che sta alla base sviluppo non può essere attivato dai processi di
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 24)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Nei sistemi socio-economici in via di sviluppo l’obiettivo della massimizzazione del tasso di rendimento sociale dell’innovazione non può essere in linea di principio immediatamente perseguito, in quanto in tali aree manca un mercato concorrenziale che possa determinare la diffusione dei benefici dell’innovazione. Conseguentemente non si può parlare né di tasso di rendimento privato degli investimenti in ricerca e sviluppo, né
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 23)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«L’intervento pubblico in materia di ricerca e sviluppo, in sintesi, deve essere caratterizzato da una relazione di complementarità (e non di sostituibilità) col mercato, in quanto deve essere orientato a riportare la ricerca al livello più generale della precompetitività, con conseguenti maggiori benefici sociali indotti. In sintesi, la partnership tra investimento pubblico e investimento privato in funzione della ricerca tecnologica
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 19)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi« Il fatto che il Parco possa essere definito come infrastruttura puntuale caratterizzata da obiettivi di sviluppo, focalizza la sua attività su due fattori sociali strettamente connessi allo sviluppo e alla crescita economica: 1) il fattore tecnologico, inteso come produzione endogena di innovazione tecnologica (suscettibile di trasformazione in capitale fisico e in corrispondente capitale umano) e conseguente diffusione delle tecnologie innovative
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 18)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Il capitale fisso sociale consiste in infrastrutture territoriali, organizzate in reti, che hanno il carattere della presenza continua nel contesto ambientale (trasporti, comunicazioni, condotte) e in infrastrutture (o attrezzature) puntuali. Le infrastrutture puntuali possono avere molteplici obiettivi, tutti qualificabili come obiettivi di servizio, che si suddividono in due insiemi: 1) il primo insieme è caratterizzato dal fatto che il servizio soddisfa
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 17)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Tanto l’esistenza di esternalità positive connesse alle attività di ricerca e sviluppo, pure in presenza di alti gradi di interiorizzazione della cultura di mercato innovativo, quanto l’esistenza di bassi gradi di interiorizzazione della cultura di mercato innovativo (e quindi la tendenziale assenza di esternalità positive connesse alla ricerca e sviluppo), determinano squilibri nel processo di innovazione, che si traducono da
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 12)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«Tanto la interiorizzazione della cultura dell’innovazione, quanto la interiorizzazione della cultura del mercato possono presentare, ciascuna nel proprio ambito di significatività, gradi differenti. Ipotizzando un intervallo 0-1, l’insieme dei comportamenti economici (di mercato) e l’insieme dei comportamenti innovativi possono avere un valore più o meno prossimo a 1, cioè possono essere sub-insiemi più o meno ampi dell’insieme dei comportamenti operanti
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 11)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi«In particolare, la dinamica tecnologica, per produrre effetti nel contesto sociale, deve essere endogena allo stesso, cioè diffusa e interiorizzata. La presenza dell’innovazione in termini di continuità, anziché in termini di discontinuità, è essenziale perché l’innovazione stessa possa manifestarsi come atteggiamento sociale generalizzato e diffuso (cultura dell’innovazione); solo in questo modo l’innovazione diviene un fattore attivo della dinamica socio-economica. Se
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