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Una Comunità del Mezzogiorno
Con Staff su 1 Gennaio 20140Leggi tuttoGli studi sul sottosviluppo cominciano a essere piuttosto numerosi, quantunque ancora non si sia giunti a una coerente sistematizzazione teorica della materia. E anche sotto il profilo strettamente sociologico non mancano indagini serie, seppure orientate in senso molto spesso analitico, tendenti a una mera rilevazione e catalogazione dei dati empirici. È ovvio come a studi del genere non possa non riconoscersi una fondamentale importanza; ma è pure incontestabile come i tentativi volti a caratterizzare il fenomeno su un piano più propriamente teorico, mediante la individuazione di strutture sociali ad alto grado di generalità, debbano essere accolti con molta maggiore soddisfazione e suscitino un più largo interesse.
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Il sequestro come fatto sociale (estratto 35)
Con Staff su 22 Maggio 2014Leggi tutto«La crisi che ha colpito negli ultimi decenni le localizzazioni industriali ha reso ancora più grave la già precaria situazione, determinando un forte depotenziamento della cultura industriale di mercato, viziata fin dall’origine dalle gravi disfunzioni dell’organizzazione politica in termini di potere deviante e dal fatto che non si poteva pretendere di sovrapporre sic et simpliciter il nuovo industrialismo alla cultura endogena,
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Il sequestro come fatto sociale (estratto 34)
Con Staff su 22 Maggio 2014Leggi tutto«Come hanno operato le contraddittorie politiche economiche della Regione sarda? Da un lato con l’industrializzazione forzata delle cosiddette “zone interne” (così come di diverse altre aree), che si è risolta in un tentativo di imporre la cultura industriale; dall’altro lato sostenendo al di fuori del mercato, e quindi in modo assistenzialistico, l’economia tradizionale di tipo agro-pastorale. In sintesi sono mancate
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Il sequestro come fatto sociale (estratto 33)
Con Staff su 22 Maggio 2014Leggi tutto«Determinare cambiamenti nelle culture intervenendo sulle stesse mediante variabili esogene che non siano di tipo normativo-punitivo non è facile, soprattutto quando l’ordinamento politico è pluralistico e democratico; la classe politica tende infatti ad adeguarsi agli interessi della base del consenso, escludendo dal repertorio degli interessi pubblici qualsiasi atto che possa modificare le situazioni sociali esistenti. Anche in questo caso il
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 42)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Non considerare gli obiettivi concernenti l’attivazione delle pre-condizioni dello sviluppo e pretendere di perseguire obiettivi di massimizzazione del tasso di rendimento sociale dell’innovazione in un contesto socio-economico privo di industrializzazione diffusa, di ricerca e sviluppo generalizzati nelle imprese, di forza lavoro qualificata, di università in grado di interagire attivamente col mondo imprenditoriale, di propensione generalizzata all’innovazione e all’imprenditorialità, in cui
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 41)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Il più ampio spazio riconosciuto in ambito comunitario e nazionale agli investimenti pubblici in formazione rispetto agli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, in funzione del potenziamento delle condizioni di competitività del mercato, è strettamente compatibile con lo schema utilizzato per esplicare il concetto di Parco e riflette la priorità attribuita agli interventi pubblici orientati alla produzione di capitale umano
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 40)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Nelle aree in via di sviluppo l’esigenza di fornire incentivi pubblici alla formazione risulta ancora più marcata, in quanto l’assenza di un mercato competitivo e innovativi fa sì che non esista neppure una rete di imprese alla quale possa essere ricollegata una domanda di professionalità di elevato livello, dalla quale origini un sistema formativo privato corrispondente. A domanda di professionalità
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 34)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Non si può pensare alla ricerca tecnologica (e più in generale al progresso tecnico e agli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo) come a una variabile in grado, da sola, di modificare atteggiamenti nei confronti del mercato innovativo, trasformandoli da negativi in positivi. Di fatto il continuum tecnologico che sta alla base sviluppo non può essere attivato dai processi di
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 33)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Nei sistemi socio-economici in via di sviluppo l’obiettivo della massimizzazione del tasso di rendimento sociale dell’innovazione non può essere in linea di principio immediatamente perseguito, in quanto in tali aree manca un mercato concorrenziale che possa determinare la diffusione dei benefici dell’innovazione. Conseguentemente non si può parlare né di tasso di rendimento privato degli investimenti in ricerca e sviluppo, né
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 32)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«In sintesi, la partnership tra investimento pubblico e investimento privato in funzione della ricerca tecnologica innovativa, o comunque il rapporto tra enti di ricerca e imprese private, trova nel mercato, e nelle esternalità positive (spillover) che esso determina, un indispensabile ambito di ampliamento e diffusione. Se questi effetti non vengono realizzati, gli investimenti pubblici si trasformano in vincoli assistenzialistici, che
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 28)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«In presenza di spillover conseguenti all’esistenza nel contesto socio-economico di imprese innovative, il Parco (e più in generale l’intervento pubblico orientato allo sviluppo e alla crescita economica) dovrebbe modificare (integrare) l’allocazione di risorse realizzata nell’ambito del mercato, modificando le convenienze economiche delle imprese private, in modo da rendere compatibili le loro scelte di investimento in attività di ricerca e sviluppo
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 25)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Il fatto che il Parco possa essere definito come infrastruttura puntuale caratterizzata da obiettivi di sviluppo, focalizza la sua attività su due fattori sociali strettamente connessi allo sviluppo e alla crescita economica: (G. Bolacchi, Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici, p. 86)
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 24)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«La definizione del Parco come infrastruttura puntuale caratterizzata da obiettivi di sviluppo (i quali debbono necessariamente tradursi in obiettivi di attivazione e diffusione del ciclo dell’innovazione, come componente tipica del contesto socio-economico di riferimento) ne mette in evidenza le specifiche caratteristiche, che consentono di differenziare il Parco come strumento di politica economica dalle altre possibili forme di intervento pubblico sul
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 23)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Il capitale fisso sociale consiste in infrastrutture territoriali, organizzate in reti, che hanno il carattere della presenza continua nel contesto ambientale (trasporti, comunicazioni, condotte) e in infrastrutture (o attrezzature) puntuali. Le infrastrutture puntuali possono avere molteplici obiettivi, tutti qualificabili come obiettivi di servizio, che si suddividono in due insiemi: (G. Bolacchi, Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici, p.
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Politiche di sviluppo, innovazione, parchi scientifici e tecnologici (estratto 20)
Con Staff su 5 Giugno 2014Leggi tutto«Tanto l’esistenza di esternalità positive connesse alle attività di ricerca e sviluppo, pure in presenza di alti gradi di interiorizzazione della cultura di mercato innovativo, quanto l’esistenza di bassi gradi di interiorizzazione della cultura di mercato innovativo (e quindi la tendenziale assenza di esternalità positive connesse alla ricerca e sviluppo), determinano squilibri nel processo di innovazione, che si traducono da
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