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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 10)
Con Staff su 4 Settembre 20160LeggiUna modificazione dell’antinomia della funzione della tecnica può essere realizzata mediante un processo innovativo di tipo tecnologico o organizzativo che alteri la struttura della funzione della tecnica; cioè trasformi la funzione della tecnica esistente nel sistema economico sviluppato in una nuova funzione della tecnica esistente solo nel sistema sottosviluppato.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 9)
Con Staff su 5 Settembre 2016LeggiL’esplicazione del sottosviluppo formulata in questo studio mostra come qualsiasi tentativo di modificazione della situazione di arretratezza economica, operata utilizzando i predicati del sistema neoclassico ristretto o allargato, sia priva di significatività.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 8)
Con Staff su 6 Settembre 2016LeggiLa determinazione del rapporto costi/benefici concernente gli investimenti, al fine di valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati, normalmente viene fatta con riferimento a una funzione di investimenti endogena rispetto all’area in cui vengono realizzati gli interventi.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 7)
Con Staff su 7 Settembre 2016LeggiSe si considera il flusso di capitali esterni non come funzione di ridistribuzione ma come funzione di produzione degli operatori che lo finanziano, si deve ammettere che i parametri in base ai quali deve essere valutata la produttività dei flussi di capitali esterni non sono suscettibili di connessione con la funzione di crescita dell’area sottosviluppata.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 6)
Con Staff su 8 Settembre 2016LeggiGli effetti della localizzazione nell’area sottosviluppata di una combinazione produttiva facente parte di una verticalizzazione pluriproduttiva sono di diverso tipo. La verticalizzazione pluriproduttiva ha un verso che va dalla combinazione pluriproduttiva alle combinazioni intermedie plurime; da ciò consegue che il mercato di queste ultime non è predeterminato dalla combinazione produttiva che opera nel punto iniziale del processo di verticalizzazione.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 5)
Con Staff su 9 Settembre 2016LeggiCon riferimento al processo di verticalizzazione occorre pertanto prendere in considerazione ai fini dello sviluppo solo le combinazioni produttive trainanti: esse sono le combinazioni monoproduttive.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 4)
Con Staff su 10 Settembre 2016LeggiPoiché l’efficienza delle combinazioni di fattori produttivi nell’area sottosviluppata dipende dal volume della produzione delle imprese operanti nell’area sviluppata, essa dipende dal grado di monopolio di queste ultime.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 3)
Con Staff su 11 Settembre 2016LeggiL’esplicazione della situazione di sottosviluppo mediante il predicato della non corrispondenza tra funzione della tecnica e mercato consente di spiegare sul piano teorico i deludenti risultati delle politiche che hanno cercato di promuovere il passaggio dal sottosviluppo, usando la logica del flussi di capitali esterni orientati all’industrializzazione.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 2)
Con Staff su 12 Settembre 2016LeggiL’imprenditore dell’area sottosviluppata, nel risolvere l’equazione della produttività che determina simultaneamente la quantità prodotta e le quantità impiegate per la produzione, è costretto a operare una scelta del volume della produzione che dipende dall’invisibilità tecnologica derivante dal mercato dell’area sottosviluppata.
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Le ragioni del mancato sviluppo delle province della Sardegna (parte 1)
Con Staff su 13 Settembre 2016LeggiI flussi di capitali esterni verso un’area sottosviluppata non possono essere orientati allo sviluppo endogeno di quest’area, se la loro utilizzazione si svolge senza condizionamenti nell’ambito del mercato. I parametri in base ai quali valutare la produttività dei capitali esterni potrebbero essere definiti con riferimento a una funzione di crescita dell’area arretrata solo se i flussi di capitali esterni fossero delle pure e semplici “donazioni”, se l’area arretrata disponesse in modo autonomo di innovazioni tecnologiche, se avesse forza politica per contrattare quote di mercato nell’ambito di un mercato oligopolistico.
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L’apporto delle scienze economiche e sociali alle politiche di sviluppo delle aree meridionali
Con Staff su 1 Gennaio 2017LeggiIntendo riallacciarmi al discorso della scarsa domanda di scienza del meridione, che certamente è centrale, ma che deve essere capito in modo, vorrei dire, più neutrale di quanto non avvenga normalmente. Chiarisco cosa intendo dire quando mi riferisco alla neutralità. A me sembra che ci sia un equivoco abbastanza grave, che sta alla base di molte incomprensioni e della incapacità di capire il senso del problema del Mezzogiorno; un equivoco fondato, sostanzialmente, sull’uso contiguo della prospettiva storica e della prospettiva scientifica nell’analisi dei problemi del meridione.
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Il passaggio dal sottosviluppo allo sviluppo tra analisi economica e analisi sociologica
Con Staff su 6 Marzo 2017LeggiIl problema del Mezzogiorno si inserisce nell’ambito più generale del problema dello sviluppo di quelle aree un tempo denominate “sottosviluppate” e che ora vengono chiamate “aree in via di sviluppo”. Gli economisti riconoscono che i modelli di crescita propri delle aree già sviluppate hanno una sufficiente capacità esplicativa; non altrettanto può dirsi con riferimento alla determinazione dei modelli di crescita relativi ad aree e a sistemi economici non sviluppati.
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Tipologie di Parco con effetti indotti negativi nelle aree in via di sviluppo
Con Staff su 1 Settembre 2017LeggiL’esplicazione del Parco scientifico e tecnologico in termini di attivazione dei processi innovativi in funzione dello sviluppo e della crescita economica consente non solo di delimitarne meglio i confini e gli obiettivi con riferimento alle anomalie (economiche e sociali) del mercato che limitano la dinamica dell’innovazione, ma anche di individuare e correggere alcuni errori che storicamente, nella prima fase di realizzazione, hanno caratterizzato la maggior parte dei Parchi. In particolare, evidenzia i limiti delle politiche di intervento fondate esclusivamente su localizzazioni industriali non direttamente attive sul piano della dinamica tecnologica.
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Le esternalità derivanti dalla attività formativa e il rendimento sociale della spesa pubblica
Con Staff su 2 Settembre 2017LeggiAl pari degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, anche l’investimento in formazione determina esternalità positive, che esprimono un tasso di rendimento sociale dell’attività formativa maggiore rispetto al suo tasso di rendimento privato (benefici goduti dai fruitori diretti della formazione, siano essi utenti privati o imprese, che ne sostengono i relativi costi).
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La formazione di capitale umano e la cultura della innovazione
Con Staff su 3 Settembre 2017LeggiLa produzione di capitale umano innovativo quale fattore strategico dello sviluppo e della crescita economica è definita da un insieme specifico di azioni e metodologie formative (concettualmente diverse dalla formazione tradizionale di tipo tecnologico), orientate alla diffusione della cultura dell’innovazione, cioè alla modificazione e/o attivazione di atteggiamenti positivi verso l’innovazione.
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